A Trenta c'è ancora la casa in cui giocò da bambino, i muri alti a delimitare il giardino e l'ingresso che si affaccia sul corso principale della cittadina presilana. Una manciata di chilometri dal municipio nel quale domani riceverà la cittadinanza onoraria. L'amministrazione, guidata dal sindaco Ippolito Morrone, su proposta del gruppo consiliare "per Trenta Insieme" ha deciso di conferire l'onorificienza municipale massima al prof. Arnaldo Caruso, scopritore del vaccino terapeutico per combattere l'Hiv. La cerimonia in programma alle 17.30 nel corso di un consiglio comunale convocato in seduta straordinaria. Nel paese che lo ha visto crescere, il prof Caruso era tornato qualche anno fa. Era il 2009 e la giuria del Premio "Proviero" , di cui è direttore l'attuale assessore alla cultura, Giuseppe Pulice, assegnò a lui un riconoscimento "per la ricerca scientifica". Il piccolo centro orgoglioso di aver dato i natali ad uno scienziato ha seguito a distanza gli step della sperimentazione del vaccino, esultando pochi mesi fa, quando, sono stati resi noti gli esiti. " Il vaccino At 20- è scritto nella richiesta del gruppo consiliare- che non ha effetti collaterali ed è in grado di indurre la formazione di anticorpi capaci di neutralizzare la tossicità della proteina p 17 del virus Hiv nel 100% dei pazienti vaccinati, poichè il vaccino è stato somministrato nell'arco di cinque mesi a volontari sieropositivi in trattamento antiretrovirale, vista la sperimentazione condotta in quattro centri clinici di riferimento per le malattie infettive, nelle città di Brescia,Perugia, Torino e Milano." "Prendendo atto - si legge inoltre - che i risultati ottenuti sono stati pubblicati dalla rivista scientifica " Vaccine", organo ufficiale della "International Society for Vaccine" " é motivo di inquantificabile soddisfazione per l'intera comunità trentese". C'è attesa per l'evento che sarà scandito da una procedura precisa, quasi un rito, per una personalità che resterà nella storia di Trenta. Dopo Antonio Proviero, un altro uomo di scienza porterà nel mondo la Calabria e chissà, lo sperano i trentesi, il piccolo borgo arroccato sulle verdi colline ai piedi della Sila.