Avete mai visitato un reparto senza pazienti, senza medici, senza quell’odore di disinfettanti che penetra le narici, un reparto dove non ci sono infermieri indaffarati e scaffali pieni di farmaci, insomma, se non avete mai visto una corsia fantasma, beh, dovete venire a Rogliano. Da due anni è chiusa la divisione di Chirurgia (contava 32 posti letto). Il Santa Barbara, fiore all’occhiello della sanità del Savuto è stato spogliato: chiusa ginecologia ed il punto nascita, closed anche per il pronto soccorso. Una sola ambulanza per le emergenze ed un reparto di medicina h 24 a cui sono stati tagliati i posti letto passati da 24 a 20. A Radiologia funziona solo la tac, ridimensionato il laboratorio analisi ( manca il personale) la dialisi eroga servizi tre volte a settimana e dal primo luglio, disposta dal management aziendale, la chiusura del day surgery che garantirà solo le interruzioni di gravidanza. Trasferiti a Cosenza gli operatori sanitari, a presidiare è rimasto il caposala (che attende dopo l’estate il ritorno alla normalità, dovrebbe essere una misura temporanea). Dalle finestre la valle del Savuto rigogliosa è la stessa di ventanni fa, quando il Santa Barbara divenne parte dell’Annunziata di Cosenza. L’ospedale con i suoi 100 posti letto e l’efficienza dei servizi era punto di riferimento per il comprensorio. L’eco delle prestazioni qualificate attraeva pazienti dalla città e dal comprensorio bruzio. Il verde delle colline è uguale, ma dietro le finestre del nosocomio, tutto è cambiato. La sala operatoria è attrezzata ma nessuno la usa più, I posti letto sono 28. Settanta in tutto le persone che lavorano. “Il direttore Gangemi non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte” attacca il sindaco della città Giuseppe Gallo che rilancia la vertenza “ Non sono garantiti- i livelli essenziali di assistenza” aggiunge e rivela Il timore che si voglia smantellare l’ospedale. “Non lo permetteremo”- conclude Gallo che minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica.