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Fecondazione non in LEA
Santelli 'assurdo'

"Alla ripresa dell'attivita' parlamentare, il mio primo atto sara' un'interrogazione al ministro della Salute in merito alle decisioni assunte dal dipartimento regionale al ramo sulla fecondazione medicalmente assistita. Trovo assurdo e illogico che queste prestazioni non rientrino nei Lea e che, in mancanza di strutture convenzionate di secondo livello, non sia possibile neanche rivolgersi ad analoghi centri in altre regioni". Lo annuncia la deputata di Forza Italia Jole Santelli. "Cio' che mi stupisce e che, da cittadina, mi lascia molta amarezza, e' che spesso le decisioni della pubblica amministrazione siano puramente burocratiche e astratte dalla realta'. E' necessario trovare percorsi alternativi - aggiunge Santelli - per aiutare molti calabresi che si trovano costretti ad affrontare il problema della infertilita' di coppia che assurge, ormai, quasi al rango di virus, tanta e' la diffusione di questa patologia. In assenza di centri pubblici, ovvero convenzionati, nel territorio regionale, non e' accettabile, e la politica deve farsi carico della tematica, abbandonare i calabresi a loro stessi per accedere alle tecniche procreative di secondo e  terzo livello, costose e per tantissimi  insostenibili. Il diritto alla salute e il diritto alla famiglia, costituzionalmente garantiti, ci impongono di sostenere le coppie calabresi che trovano difficolta' a concepire un figlio. Chiedero' conto della decisione assunta e mi confrontero' anche con l'ente Regione - conclude la parlamentare - al fine di trovare una soluzione a questo problema tanto delicato e sentito. Certo, diventa tutto ancora piu' complicato dal momento che la Sanita' calabrese, sottoposta a piano di rientro, da mesi ormai non abbia neppure un commissario".

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