Il Consiglio comunale di Cosenza, nella sua prima seduta dopo la pausa estiva, ospite della sala capitolare del Chiostro di San Domenico, ha affrontato due punti all’Ordine del Giorno. Di materia tributaria il primo. L’assemblea, presieduta da Luca Morrone, ha infatti votato, con la sola astensione del consigliere del PD Formoso, il regolamento della nuova IUC, l’Imposta Unica Comunale, comprensivo delle disposizioni che disciplinano l’imposta municipale propria (IMU) e il tributo su servizi indivisibili (TASI).
Ha introdotto il punto il vicesindaco e Assessore al bilancio Luciano Vigna. “Oggi discutiamo un regolamento importante – ha detto - perché approviamo buona parte della cosiddetta IUC, regolamentando l’IMU, come già fatto nel 2012, e la TASI. Manca la TARI (la vecchia Tarsu) per la quale si sta predisponendo un apposito regolamento. Sull’IMU la struttura regolamentare è sostanzialmente identica a quella dell’anno scorso, la novità è che rispetto all’IMU originaria, questa si applica su immobili che non sono prima abitazione e sugli immobili di lusso. L’IMU è un’imposta rigida, tutte le forme di detrazione possono essere determinate solo attraverso una legge nazionale. I Comuni dunque possono determinare le aliquote ma non le forme di detrazione. La TASI invece è un nuovo tributo, anche se nella forma ha cambiato denominazione, non è altro che la riproposizione della cosiddetta vecchia Imu, quella che gravava sulle prime case. La TASI copre i servizi cosiddetti indivisibili che possono essere caratterizzati da servizi di natura generale, dalla pubblica illuminazione al servizio di polizia municipale, dai servizi ambientali non direttamente connessi alla Tarsu alle politiche legate al welfare. Oggi dobbiamo approvare questo regolamento perché la determinazione e conseguente trasmissione delle aliquote al Ministero deve avvenire entro il 7 settembre in quanto la scadenza della prima rata è fissata il 16 ottobre.
Per quanto riguarda l’IMU, l’aliquota è la medesima dell’anno scorso, i Comuni in predissesto hanno l’obbligo di elevare i tributi al massimo dell’aliquota: 1,06 per cento sulle seconde abitazioni e 0,6 per cento sulle prime abitazioni classificate di lusso. La TASI prevede invece la facoltà per i Comuni di inserire le detrazioni. L’aliquota base è l’1 per mille. Applicarla senza alcuna forma di detrazione avrebbe penalizzato i possessori di immobili con rendita catastale medio-bassa, costretti a liquidare somme anche importanti. Abbiamo allora elevato l’aliquota a 2,5 per mille ma inserendo detrazioni sostanziose: 100 euro agli immobili con rendita catastale sino a 450 euro; 70 euro di detrazione agli immobili con rendita catastale compresa tra 451 e 650 euro; 50 euro di detrazione agli immobili con rendita catastale compresa tra 651 e 1500 euro.
Un elemento di novità è dato dal fatto che questi tributi saranno gestiti direttamente dagli uffici dell’Amministrazione comunale”.
Sul punto non c’è stato alcun dibattito ma solo la dichiarazione di voto del consigliere Sergio Nucci (Polo civico Buongiorno Cosenza) il quale ha annunciato l’abbandono dell’aula quale forma di protesta per non aver ricevuto alcuni atti amministrativi di bilancio richiesti agli uffici, “circostanza che – ha detto – ho già formalmente denunciato al Procuratore della Repubblica”.
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