Sarà il consulente nominato stamani dal sostituto procuratore di Cosenza Antonio Tridico a verificare se le lesioni riscontrate sul bimbo di sei anni ricoverato all’ospedale di Cosenza con trauma anale siano compatibili con i presunti abusi sessuali, come sostenuto dai pediatri del nosocomio che hanno segnalato i sospetti al procuratore Granieri dando il via alle indagini, oppure se effettivamente sono riconducibili ad una rovinosa caduta in bagno con un violento impatto su un porta sapone come sostenuto dal genitore del piccolo nel momento del ricovero al pronto soccorso. Domani sono attesi i risultati del tampone per lo sperma disposti dalla procura e che potranno fornire elementi utili a chiarire quello che si è subito profilato come un presunto, sconcertante caso di abusi su minore. Il papà del piccolo, un impiegato 45enne di Cosenza, considerato da conoscenti e colleghi ottima persona, davanti al sostituto procuratore Antonio Tridico, assistito dal suo legale si è difeso strenuamente, ha negato con forza di aver abusato del figlioletto. Anzi, ha raccontato tra le lacrime gli immani sacrifici a cui è costretto dopo la morte della moglie per accudire il suo piccolo. L’uomo ha raccontato che sabato sera, nel momento dell’incidente in bagno in casa erano presenti anche i nonni. Hanno provato a medicarlo, ma vista la gravità delle ferite il giorno dopo lo hanno portato al pronto soccorso e qui si sono aperte le porte di quello che l’uomo ha definito un incubo. I sospetti di abusi sessuali. I medici avrebbero riscontrato non solo lacerazioni fresche, ma anche alcune pregresse e del liquido seminale. Quindi la dovuta segnalazione alla procura. L’apertura di un fascicolo, l’iscrizione nel registro degli indagati del genitore, un atto dovuto hanno sottolineato gli inquirenti, e l’avvio delle indagini.
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