Respingono ogni addebito, rivendicano comportamenti gestionali trasparenti e corretti. Nessuna distrazione di risorse destinate ad altra finalità. Gli ex assessori della giunta Loiero che nei giorni scorsi si sono visti arrivare come un fulmine a ciel sereno l’avviso di garanzia dalla procura di Catanzaro con concomitante sequestro di un fondo di garanzia da 12,5 milioni di euro della regione, non ci stanno. Affidano ad una nota congiunta le precisazioni. L’inchiesta condotta dalla compagnia della guardia di Finanza di Cosenza e diretta dal procuratore capo di Catanzaro, Antonio Vincenzo Lombardo e dal sostituto Petrolo, avrebbe ricostruito un meccanismo a dir poco illegittimo nella gestione del piano di azione per l’incremento dell’occupazione il cui bando emanato nel 2008 avrebbe consentito a numerose imprese di ottenere incentivi, a fondo perduto e in anticipo preziose risorse comunitarie, in cambio di una polizza fidejussoria rilasciata dalle banche e comprovante la solidità dell’azienda, la solvibilità e l’affidabilità. Ma secondo gli inquirenti la giunta per aiutare anche le imprese poco affidabili e impossibilitate ad avere le polizze, avrebbe costituito nel 2009 un apposito fondo di garanzia, da 12 milioni e mezzo. Da ente che doveva essere garantito, la regione è diventata soggetto garante. Una vera anomalia, secondo l’ipotesi della procura di Catanzaro. Ma gli ex assessori che avevano deliberato il provvedimento nel corso di una seduta di giunta presieduta dall’allora vice presidente, offrono una lettura completamente diversa dei fatti. Il fondo – affermano – è stato costituito per sostenere l’accesso agli incentivi per l’occupazione a quelle imprese calabresi, la maggior parte, che subiscono il cosiddetto razionamento del credito dalle banche, ovvero che non hanno garanzie reali da offrire per ottenere prestatiti e fideiussioni. . Tra l’altro a livello europeo si utilizzano molto i fondi di garanzia, finanziati con fondi strutturali, per attenuare le tensioni della crisi. Quindi nessuna distrazione, nessuna violazione e lo dimostreremo, aggiungono, alla magistratura a cui offriamo piena collaborazione. Sul fatto che gli incentivi non abbiano creato nuova occupazione, gli ex assessori della giunta Loiero, affermano che bisogna aspettare i risultati finali.