Fare sistema e fare rete per correre in aiuto dei cosiddetti “nuovi poveri”, singoli o famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che versano in situazioni di difficoltà temporanea, a causa della crisi economica.
Alle nuove sacche di povertà si rivolge il progetto “Ristorando”, promosso dal M.E.D.A. Calabria (Movimento Europeo Diversabili Associati) in partenariato con altre sette associazioni di volontariato, il Comune di Cosenza ed il CSV (Centro servizi per il volontariato), Il progetto, sperimentale ed innovativo e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stato presentato questa mattina al Chiostro di S.Domenico in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza, la responsabile di “Ristorando” Flora Barone, Susanna Giovannini, referente Formazione e Rappresentanza della rete “Ristorando”, Gian Marco Guglielmo, referente del gruppo di giovani volontari impegnati nella rete e, in rappresentanza del Centro servizi per il volontariato, la Vice Presidente Isabella Manna.
Il progetto prevede una prima fase di ascolto delle persone in difficoltà in punti di accoglienza o sportelli di ascolto dislocati sul territorio, con la presa in carico del soggetto o della famiglia che vengono avviati ad un percorso di vita e, successivamente, su specifica richiesta, l’assegnazione al servizio “Ristorando”, dove le persone in difficoltà possono recarsi a mangiare senza pensare di consumare il pasto ad una mensa sociale. Obiettivo finale è quello del reinserimento dei soggetti in stato di disagio, al fine di tutelare il bene e l’unità della famiglia. Il sostegno accordato varierà, a seconda dei casi, da uno a tre mesi, così da non degenerare in mensa assistenzialistica. Il progetto si prefigge di recuperare un minimo di 60 persone o 30 famiglie nell’arco di 12 mesi. Al servizio “Ristorando”, che è allocato in Via Popilia, nei pressi del Palazzetto dello sport, possono accedere: i cittadini italiani che risiedono a Cosenza, single o famiglie, specie se con minori a carico, lavoratori che soffrono un disagio economico, disoccupati temporanei con o senza sostegni al reddito, anziani o disabili con pensioni al minimo. “L’indice di povertà – ha sottolineato in conferenza stampa l’Assessore Manfredo Piazza - cresce a dismisura. Nei nostri uffici registriamo una sempre più ampia presenza di persone che hanno bisogni primari come un tetto, il lavoro, le cose essenziali che servono per una vita dignitosa. Le risposte le riusciamo a dare solo con quelle associazioni che riescono ad intercettare quei bisogni che meritano un’attenzione diversa rispetto al passato, un’attenzione al passo coi tempi.
“Ristorando” è - ha detto ancora Piazza - una infrastruttura sociale innovativa che merita grande apprezzamento.
Noi, senza rendercene conto, stiamo costruendo una serie di punti di riferimento e di servizi a disposizione della cittadinanza che non sono altro che la traduzione pratica, concreta, di quello che viene definito il welfare comunitario. Attraverso un lavoro di coesione sociale si cerca di integrarsi e di collaborare con le energie positive che ci sono nella comunità. Studiando queste forme di assistenza che vanno ad incidere nel settore delle nuove povertà, tentiamo di andare incontro all’esigenza di dare alle persone che sono in difficoltà la possibilità di non perdere la propria dignità”.
E il recupero del sostegno e della dignità della gente comune è stato messo in evidenza dall’intervento in conferenza stampa di Flora Barone, responsabile del progetto “Ristorando”.
“Il progetto, che coinvolge circa 70 volontari – ha sottolineato la Barone - nasce con il proposito di abolire l’idea della mensa assistenzialistica, ma di delineare per le persone in difficoltà un percorso di vita”. Flora Barone ha anche evidenziato come il progetto sia suddiviso in due ambiti: quello dell’accoglienza, durante la quale le persone verranno ascoltate e valutate da competenze professionali. Dopo la valutazione ci sarà la presa in carico fino a quando la persona lo vuole, senza termini. “Il servizio Ristorando, invece – ha detto ancora la sua responsabile - è volutamente a tempo determinato. C’è una valutazione iniziale di chi intende accedervi, dopo un test di ingresso. In automatico scaturisce un punteggio gestito direttamente da un sistema collegato al Portale dell’iniziativa. Ristorando assicura un pasto caldo ogni giorno per un tempo determinato, da uno a tre mesi, così da dare la possibilità anche ad altri di essere inseriti”.
Susanna Giovannini, referente della rete di associazioni che hanno contribuito al progetto “Ristorando” ha evidenziato come il progetto non sia circoscritto solo al servizio mensa. “La rete- ha detto la Giovannini – non è solo quella di consulenza, ma comprenderà anche le piccole imprese che non sanno come smaltire le eccedenze. Con i nostri volontari andremo a recuperare in queste aziende le eccedenze alimentari o i cibi prossimi alla scadenza. I nostri volontari, molti dei quali giovani, saranno opportunamente formati”.
E al tavolo della conferenza stampa era seduto anche Gianmarco Guglielmo, referente del gruppo di giovani volontari impegnati nella rete. “Un gruppo – ha sottolineato Guglielmo- che comprende dieci giovani di età compresa tra i 20 e i 26 anni”. Sia Guglielmo che Eraldo Lattari, intervenuto subito dopo, hanno illustrato le caratteristiche del sito Internet del progetto “Ristorando” che servirà come ulteriore sportello, aperto 24 ore su 24, per far fronte alle necessità delle persone in difficoltà.
Il sito Internet, insomma, fungerà da piazza virtuale dell’incrocio tra domanda ed offerta del bisogno sociale.
Ultimo intervento, quello di Isabella Manna, Vice Presidente del CSV. “Il centro servizi per il Volontariato – ha precisato - ha messo a disposizione i suoi operatori per poter affiancare le associazioni nella progettualità di rete con le istituzioni e tra le stesse associazioni. Abbiamo avuto la possibilità, attraverso il bando del Ministero delle politiche sociali, di veder finanziati in Calabria quattro progetti, tre nella provincia di Cosenza, uno dei quali è proprio “Ristorando”. Dobbiamo sempre di più diventare un laboratorio generativo di solidarietà e di responsabilità”.
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