Novembre 1994- Novembre 2014. Sono i 20 anni di impegno del Movimento Diritti Civili e del suo leader, Franco Corbelli e che che restituiscono l’immagine di un altro Sud, quello della solidarietà e dei diritti civili, di una Calabria che combatte e non si arrende. Le battaglie di Diritti Civili finirono persino sull’autorevole giornale americano, il New York Times, che il 28 febbraio 1995 dedicò una inchiesta al dramma delle carceri in Italia e intervistò Corbelli sul dramma dei detenuti malati. Tante le iniziative: dalla grazia fatta concedere (il 22 agosto del 2000) al giovane emigrante calabrese Natale Stramondinoli, che era stato arrestato perché renitente alla leva 20 anni prima; all’aereo cargo con gli aiuti alimentari, per i bambini poveri etiopi, allestito da Diritti Civili e consegnato il 17 febbraio 2003, all’aeroporto di Fiumicino all’ambasciatore dell’Etiopia in Italia; dalla lunga, ininterrotta battaglia (iniziata nel giugno del 2001 e che continua ancora oggi) per aiutare e salvare i due fratellini rom non vedenti, Marko e Branko, tolti da una tenda vergogna, alle porte di Cosenza, dove erano nati e avevano vissuti per 4 anni, e portati e fatti ospitare a Rende (in un appartamento messo a disposizione gratuitamente dal comune rendese), curati, operati, fatti rimanere in Italia(con permessi straordinari di soggiorno) e fatti iscrivere a scuola; alla ragazza cattolica nigeriana Kate Omoregbe, fatta scarcerare, restare in Italia e salvata dalla lapidazione(con una mobilitazione on line straordinaria che ha visto la collaborazione anche dell’Associazione americana per i diritti umani Care II. Alla campagna per salvare Kate promossa da Diritti Civili hanno aderito oltre 12.650 persone di più di 60 Nazioni di tutti i 5 Continenti. Tutti con nome, cognome e nazionalità. Tutte queste firme sono state poi recapitate al Presidente della Repubblica); dalla ragazza croata, Marina, tolta dal carcere (dove si trovava per essere entrata, senza bussare, in una casa per chiedere l’elemosina!) con il suo bambino di un anno, il piccolo Damiano, alla giovane rumena, Alexandrina, fatta restare in Italia e salvata dal carcere nel suo paese dove era stata condannata per la morte dei suoi tre bambini, avvenuta nel corso di un incendio, sviluppatosi per cause accidentali, mentre lei era uscita per andare a comprare del latte ai suoi tre figlioletti; dal giovane patriota cubano, Oriel De Armas Peraza, che viveva a Vicenza, che rischiava di essere estradato e di finire in prigione(e torturato) nel suo Paese, al quale Diritti Civili ha fatto ottenere l’asilo politico in Italia; alla, per finire, ultima, in ordine di tempo, vicenda del piccolo Cocò(il bambino di Cassano barbaramente ucciso e bruciato insieme al nonno e ad una donna marocchina, nel gennaio scorso), che Diritti Civili era riuscito a far scarcerare, insieme alla sua giovane mamma detenuta, il 22 dicembre 2012. Questo è un altro Sud – afferma Corbelli - un’altra Calabria di cui essere fieri e orgogliosi".
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