Contestualmente agli spettacoli della rassegna di Teatro del Disagio, la Stagione di More propone il suo prossimo appuntamento musicale. Mercoledì 17 dicembre (ore 21.30) la Sala Montimurro del teatro Morelli ospita i Dedalus. Voci e strumenti conosciuti e apprezzati: Mario Artese (voce e chitarra battente), Sergio Artese (voce recitante), Franco Caccuri (basso), Paola Dattis (voce), Checco Pallone (tamburi a cornice e chitarre), Giuseppe Pallone (mandola e mandolino), Fabio Pepe (flauto e strumentazione midi).Il loro ultimo progetto musicale parte da una poesia di Franco Araniti - ne parlarono l’anno scorso, ospiti della Commissione Cultura del Comune di Cosenza che volle opportunamente premiarli - in ammascante, antico gergo coniato dai ‘cuadarari’ di Dipignano per comunicare tra di loro senza rivelare i segreti del mestiere. I Dedalus, sempre pronti a percorrere la strada della ricerca e della sperimentazione, anche questa volta hanno realizzato un eccellente lavoro filologico . Ne nasce “Ammasca”, una vera opera corale che si avvale del supporto scientifico dei linguisti John Trumper e Marta Maddalon, pubblicata in cd+libro dalla casa editrice ‘La città del Sole’ di Reggio Calabria. Con questo lavoro partecipano nuovamente al Premio Tenco, classificandosi secondi dei cinque finalisti. È nota la storia dei Dedalus, il loro viaggio culturale-artistico-musicale comincia da quello scantinato di via Mari, sede del circolo culturale Mondo Nuovo, sul finire degli anni ’60. Il collettivo nasceva con l'intento di riproporre forme comunicative e comportamenti espressivi propri delle comunità subalterne, contribuendo al recupero della memoria storica collettiva. Il primo disco autoprodotto, Singolare femminile (1989) è un esperimento di ethno-jazz. Nel 1990 pubblicano su commissione della Regione Calabria La terra delle ginestre, un doppio album di brani tradizionali. Nel 1998 è la volta dell’album Dedalus che segna un punto di svolta: vi partecipano musicisti “esterni”, variano alcuni componenti del gruppo, e il collettivo trova “l’assetto” definitivo. Nel 2003 pubblicano il cd autoprodotto Baghdad. La scomparsa prematura di Enzo Costabile, compagno di viaggio e autore dei loro testi, provoca una battuta d’arresto che congelerà l’attività del collettivo per diversi anni. Con il lavoro successivo, Mari, partecipano al Premio Tenco 2010 e risultano fra i primi cinque finalisti. Il costo del concerto è di € 5, compreso l’aperitivo.