Su archiviazione
sospetti Donata
qualcuno sapeva già
Ancora prima che la Procura della Repubblica di Castrovillari chiedesse l'archiviazione del procedimento sulla morte del calciatore Donato Bergamini in cui sono indagati l'ex fidanzata Isabella Internò ed il camionista Raffaele Pisano, c'era qualcuno che già sapeva come sarebbe finita l'indagine. A sostenerlo è la sorella di Bergamini, Donata. "Voglio fare - afferma in una nota la donna - una sola considerazione. Ovviamente per ogni valutazione occorrerà attendere di conoscere la motivazione della richiesta di archiviazione e l'incartamento processuale. La considerazione è questa: esattamente una settimana fa in un'aula del Tribunale di Cosenza, in un processo per diffamazione a carico di un giornalista cosentino, uno degli avvocati di Isabella Internò, riferendosi a quanto appreso da altro legale della stessa Internò, chiedeva al Tribunale di Cosenza rinvio per acquisire la richiesta di archiviazione del procedimento penale di Castrovillari. Ora, apprendo che tale richiesta è datata 22 dicembre 2014 e mi chiedo come fosse possibile che già vi fosse chi ne era al corrente ancor prima che esistesse". "In questa triste e per noi familiari penosa vicenda - conclude Donata Bergamini - che riguarda la morte di mio fratello, si è trattato dell'ennesima fuga di notizie, a meno di voler pensare a davvero singolari 'coincidenze', e questa volta ancora prima che vi fosse l'atto ufficiale vi era chi sapeva che sarebbe stato di lì a poco emesso. Devo ammettere che questo fatto ha lasciato tutti noi familiari davvero sconcertati". Donato "Denis" Bergamini, calciatore del Cosenza all'epoca dei fatti, morì il 18 novembre 1989 investito da un camion. Il caso fu chiuso all'epoca come suicidio, ma dopo 24 anni, la Procura di Castrovillari, dopo avere riaperto le indagini su richiesta del legale della famiglia del calciatore, aveva notificato un avviso di garanzia per concorso in omicidio nei confronti dell'ex fidanzata di Bergamini ed uno per favoreggiamento al camionista