"Charlie Hebdo: una matita contro le armi". Con questo slogan, il Circolo della stampa Maria Rosaria Sessa di Cosenza ha promosso per domani, 11 Gennaio, un sit in di solidarietà con la Francia e con i colleghi giornalisti di tutta Europa per il vile attentato ai danni della redazione del settimanale satirico. Si è trattato di una tragedia alla quale i giornalisti cosentini non sono e non vogliono rimanere insensibili. Da qui l’iniziativa di domani in piazza XI settembre alle ore 18. Manifesteremo, muti e silenziosi per dare la dimostrazione che anche da una regione e da una città periferica come la nostra c’è netta la consapevolezza che la libertà di stampa è stata incredibilmente ed ingiustamente calpestata, ma che, a partire dal prossimo numero del Charlie Hebdo, si è rialzata. I colleghi d’Oltralpe- ha dichiarato il presidente del Circolo Gregorio Corigliano- che quanti hanno parlato e parlano con le matite hanno avuto come risposta i kalashnikov. E questo, in un’Europa politicamente sensibile, non è ammissibile. Non c’è alcuna ragione che possa giustificare le armi contro i giornalisti, colpevoli di esercitare il loro mestiere”.Il modo migliore per protestare è quello di continuare a esprimersi, sia in Francia,da parte dei colleghi vilmente colpiti, che in tutta Europa. Da qui la nostra solidarietà alla manifestazione che si terrà domani a Parigi, alla quale parteciperà per l’Italia il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che, tra l’altro, ha parlato di dramma per i vignettisti e soprattutto di dramma per la libertà di espressione che è e deve essere sacra. Come ha sostenuto Timothy Garton Ash, tutta la prossima settimana deve essere un lungo momento di solidarietà e di libertà in cui tutti gli europei, musulmani inclusi,ribadiscano il loro impegno in difesa della libertà di parola, l’unico strumento che ci consente di armonizzare la diversità con la libertà”.“Non può esser consentito che la violenza limiti la libertà di parola, ha aggiunto il presidente Corigliano, anche perché l’attacco contro uno è un attacco contro tutti. Da qui la nostra iniziativa che vuol significare che siamo tutti Charlie”.
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