Ad alto rischio la sicurezza e la garanzia delle attività di assistenza ai neonati calabresi. Un vero e proprio allarme quello lanciato dai responsabili delle unità di neonatologia della Calabria, Gianfranco Scarpelli di Cosenza, Pasquale Novellino di Catanzaro e Antonino Rossi di Reggio Calabria. Una situazione emergenziale per la forte carenza di personale medico e infermieristico e per le conseguenze del nuovo assetto dell’assistenza neonatologica in Calabria che ha portato alla chiusura della terapia intensiva di Crotone, alla contrazione per la ristrutturazione del reparto di quella di Reggio, alla forte riduzione di quella di Lamezia. Riorganizzazione che ha portato ad una perdita di posti letto. Attualmente dei 31 previsti, ne sono attivi solo 16, di cui 8 a" w:st="on">8 a Cosenza,