Il blocco dei ricoveri ordinari e programmati all’Annunziata fino al 25 gennaio prossimo per decongestionare la situazione di iper afflusso al pronto soccorso ha gettato nel panico le persone che era in attesa. In tanti si chiedono si può sospendere il servizio? Non viene disatteso il diritto alla salute? Il direttore generale facente funzione William Auteri parla di decisione sofferta, ma obbligata per tamponare una situazione emergenziale e per certi versi atipica. Oltre la carenza di personale medico, paramendico, ausiliario, ormai cronico si è verificata una carenza di posti letto, sebbene il numero sia più o meno in linea con gli standard nazionali, a causa delle centinaia di accessi quotidiano dovuti soprattutto alle complicanze gravi delle sindromi influenzali. Non era più possibile –sottolinea Auteri - assistere al caos che si è registrato al pronto soccorso con pazienti lasciati per ore, per giorni sulle barelle o sulle sedie per la mancanza di posti disponibili nei reparti, soprattutto nelle medicine. Non era giusto per la tutela dei pazienti, ma anche degli operatori che sono già in affanno per le note carenze di personale, ma sottoposti persino a continue aggressioni verbali, in alcuni casi fisiche da parte di familiari esasperati, dalla lunga attesa, dai ritardi nei soccorsi. Da qui la decisione, dopo aver ottenuto il via libera dal Commissario alla salute Pezzi, di sospendere i ricoveri ordinari. Sospensione che , il direttore facente funzione ci tiene a precisare, non è rigida, soprattutto per quanto attiene le chirurgie. Infatti è stato affidato al direttore sanitario il compito di vagliare i casi più urgenti sottoposti dai primari e di procedere in presenza di particolari esigenze ad esempio in campo oncologico ed ematologico agli interventi. Un blocco a maglie larghe dunque per quanto attiene le le emergenze, i casi complessi. La speranza è che questi 10 giorni consentano di risolvere il tappo che si è creato.