Al neo presidente della repubblica, Sergio Mattarella dalla Fondazione Giacomo Manci e dal suo presidente Pietro Mancini. "Caro Presidente, formulo a Lei le congratulazioni, più sentite e non formali, per l'elezione a Presidente della Repubblica e di tutti gli italiani. Tra le Sue qualità, Presidente, Lei, che conosce bene i gravi problemi del Mezzogiorno, non solo quelli della sua Sicilia, mi preme sottolinearne una, non sempre dimostrata dai familiari, anche calabresi, delle vittime della mafia e del terrorismo. Leonardo Sciascia avrebbe definito Lei, caro Presidente, un "non professionista dell'Antimafia". Ella, infatti, non ha mai non solo utilizzato, al fine di ottenere prestigiosi incarichi, ma neppure, in pubblico, parlato della tragica uccisione del Suo amato fratello, on. Piersanti, nel 1980, per mano dei boss mafiosi. Last but not least, Ella è il Capo dello Stato, prescelto dal premier, Matteo Renzi, pur non essendo renziano, come Giuliano Amato era il preferito di Silvio Berlusconi, pur non essendo berlusconiano. Nessuno di voi rinnegherebbe mai se stesso. L’ ennesima, conferma che la Prima Repubblica non è tutta da "rottamare"... Buon lavoro, Presidente, anche a nome di mio figlio, l'On.Giacomo Mancini junior, dei consiglieri d'amministrazione, dei collaboratori e degli amici della nostra Fondazione, intitolata a Giacomo Mancini (1916/2002), governante concreto, leader politico acuto e meridionalista del fare, che Lei ha conosciuto e apprezzato, sui banchi del Parlamento e nel corso della vostra, lunga e fruttuosa, attività politica.
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