Mercoledi 11 Febbraio, in concomitanza con la riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, alle ore 17 e 30 in piazza XI Settembre a Cosenza si svolgerà un sit in di solidarietà verso il popolo greco. L’iniziativa, promossa da Rifondazione comunista, servirà - come si legge in una nota anche "per lanciare la manifestazione che sabato 14 febbraio si terrà a Roma, alle ore 14.30 con partenza da Piazza Indipendenza ed arrivo al Colosseo, promossa da “Cambia la Grecia cambia l’Europa”, campagna nata su iniziativa di compagne e compagni de “L’Altra Europa” con l’obiettivo di allargare il campo di chi sostiene la Grecia e si batte contro l’austerità. Difatti, la battaglia di Tsipras e della Grecia per ridiscutere il debito pubblico è una battaglia che travalica i confini della penisola greca e coinvolge in prima persona tutti gli europei.Non siamo dinanzi ad un capriccio nazionalista ma ad una battaglia di civiltà nella misura in cui pone in discussione le basi di un’Europa che salvaguarda l’austerità a scapito della sua popolazione sempre più stremata da precarietà e disoccupazione; ad una battaglia per la ricostruzione di una democrazia compiuta in un continente in cui l’ultima parola sui diritti e la vita di milioni di persone spetta ad un organismo antidemocratico che nessuno ha eletto come la Troika; ad una battaglia per la giustizia sociale che pone al centro la necessità di tassare l’1% degli europei che nella crisi ha arraffato il 60% delle ricchezze, lasciando agli altri le briciole, per garantire finalmente reddito e lavoro a tutti.La sinistra italiana deve dismettere i panni di semplice tifosa di Tsipras per organizzare una battaglia sociale e politica che possa dare forza concreta alle richieste di un’Europa diversa, che vede come capofila Syriza ed il governo greco ma che richiede la lotta di tutti gli europei. In questa battaglia il Governo italiano di Renzi sta dalla parte delle banche e della speculazione, approvando scodinzolante l’inaccettabile ricatto della Bce che pochi giorni fa ha minacciato di non acquistare più titoli del debito greco per indurre il governo Tsipras a continuare la rotta fallimentare tracciata da Samaras" .
à.