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Accuse a Palatucci
da CGIL solo fango

Inorridito. Cosi si definisce il vice presidente dell’Associazione Palatucci Rolando Balugani rispetto alle accuse, definite infondati e infamanti, della CGIL calabrese e cosentina che ha attaccato la decisione del sindaco di Cosenza Mario occhiuto di intitolare una strada al questore che salvò tanti ebrei durante la seconda guerra mondiale. “E’ stata infangata, si legge nella nota,  la memoria di Giovanni Palatucci, che ha avuto i massimi riconoscimenti da Israele, dall’Italia e dal Vaticano:  nel 1990 viene  proclamato   “Giusto fra le Nazioni”;  il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, nel maggio del 1995, gli conferisce la medaglia d’oro al valor civile, con seguente motivazione:” “Reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione”. Il 10 febbraio 2004 viene proclamato  Servo di Dio dal cardine Camillo Ruini, che ha aperto la causa per la sua beatificazione. Evidentemente  la CGIL ha ripreso pari pari l’articolo apparso  su “il Corriere on line” , del 25 maggio 2013, a firma  di Alessandra Farkasw, la quale, senza fornire nessun elemento spara a zero su Palatucci, facendolo trasformare da salvatore degli ebrei in collaboratore dei nazisti. Lo stesso articolo è stato ripreso da diversi giornalisti che, senza verificare la fondatezza dell’informazione,  hanno continuato l’opera di diffamazione. Diffamazione che è perseguibile anche penalmente. Sono stati pubblicati alcuni libri e diversi articoli su autorevoli quotidiani, che nessuno ha osato contestare. In occasione del 70° anniversario della morte sul quotidiano “Avvenire” è stato pubblicato un ampio servizio, a firma di Angelo Picariello, dal titolo “Palatucci Eroe  Nascosto Antinazista”. In tale articolo viene citato Riccardo De segni, rabbino capo di  Roma, che nei prossimi giorni visiterà il museo di Campagna (Salerno) dedicato a Palatucci. Il 10 febbraio scorso(anniversario della morte) nella Basilica di Sant’Ignazio di Roma  hanno partecipato alla solenne Elevazione Spirituale  del servo di Dio Giovanni Palatucci quattro ambasciatori presso la Santa Sede ed in rappresentanza della Comunità ebraica la signora Gioia Pacifici, vedova del dottor Emanuele Pacifici, che ha curato l’iscrizione di Palatucci allo Yad Vashem, per dimostrare l’affetto  degli ebrei verso il nostro eroe martire. Voglio ricordare ai signori della CGIL (che dovrebbero aggiornare le loro informazioni)  che Palatucci, oltre a salvare gli  ebrei, collaborò   con la Resistenza, facendo  parte  del C.N.L  clandestino di Fiume, con il nome di battaglia “Dr.Danieli”.  Che Palatucci abbia collaborato con la Resistenza  è confermato dal fatto che il colonnello delle SS Herbert  Kappler,  autore dell’eccidio della Fosse Ardeatine, lo fece arrestare  con la seguente motivazione: “Palatucci fu arrestato per aver mantenuto  contatti  con il servizio informativo  nemico, per il quale  motivo trovasi  in un campo di concentramento”.   Collaborare con la Resistenza non significa tradire o mandare gli ebrei nei campi di concentramenti nazisti. 

 

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