Abusata per circa nove anni dal patrigno. Un inferno per una ragazzina ucraina arrivata in Italia dall’Ucraina nel 2004 con la madre e la speranza di avere una vita migliore e finito, finalmente, oggi con l’arresto dell’uomo, M.P., un 56enne di Cerisano, piccolo centro dell’hinterland cosentino. Il GIP del tribunale di Cosenza Salvatore Carpino ha, infatti, accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal procuratore capo, Dario Granieri, e dal sostituto Salvatore Di Maio al termine di approfondite indagini condotte dai carabinieri di Cosenza. La ragazzina, oggi diciassettenne ha finalmente trovato il coraggio di denunciare, dichiarazioni riscontrate e ritenute attendibili dalla procura. Gli abusi sarebbero iniziati nel 2006 quando la bimba aveva otto anni. Il racconto della ragazza fa rabbrividire: l’uomo che la madre aveva sposato avrebbe cominciato con i palpeggiamenti nelle parti intime, sempre più audaci, fino agli abusi sessuali in maniera continuativa ed ossessiva, ma sempre attento a non farsi scoprire. Approfittava dell’assenza della moglie o quando questa era impegnata nelle faccende casalinghe per costringere la piccola a sottostare alle sue voglie arrivando anche a minacciarla ed aggredirla, costringendola a dormire nel letto con loro e a masturbarsi davanti a lei quando rimanevano soli. Lei era terrorizzata, ma non è riuscita mai a parlarne con la madre sia per la scarsa complicità tra le due sia per paura di rovinare il rapporto familiare e ha subito in silenzio. Solo nel febbraio scorso ha trovato il coraggio di confidarsi con alcune amiche e di rivolgersi ai carabinieri. La madre è caduta dalle nuvole quando ha appreso che per anni sotto i suoi occhi la figlia veniva abusata dal marito. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Cosenza.
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