Circa 3.000 persone hanno visitato la mostra “Terremoti d’Italia” promossa dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, allestita per un mese, presso il Museo del Presente di Rende, nell’ambito della manifestazione “La Calabria che si muove, un mese eventi, riflessioni, incontri sul rischio sismico” organizzata dal Csv – Centro servizi per il volontariato della provincia di Cosenza, con il supporto del Comune di Rende, della Regione Calabria e dell’Ufficio scolastico regionale e realizzata in collaborazione con l’Università della Calabria e la Prefettura di Cosenza. I dati e i risultati dell’iniziativa sono stati presentati questo pomeriggio al Museo del Presente. “Siamo molto soddisfatti del successo della manifestazione – ha affermato Maria Annunziata Longo, presidente di Volontà Solidale, Csv Cosenza – ora ci auguriamo si possa avviare, sul tema, un tavolo regionale di confronto tra ordini professionali e amministrazioni pubbliche che veda anche il coinvolgimento del volontariato”. Sono stati, infatti, oltre 2.000 i tecnici, tra ingegneri, geologi e architetti, che hanno partecipato ai seminari organizzati dai rispettivi ordini professionali e dall’Università della Calabria. Un patrimonio che, secondo il sindaco di Rende, Marcello Manna non può essere disperso. “Da oggi si deve fare rete – ha sottolineato – siamo sempre più convinti dell’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione sul rischio sismico e del fatto che le belle iniziative partano dal volontariato”. L’evento ha coinvolto 50 giovani volontari, mentre 180 persone hanno partecipato al corso base di protezione civile. L’incontro di oggi è stata un’occasione per tracciare un bilancio di questa esperienza che ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico e di diffondere la cultura della prevenzione. La mostra, in particolare, è stata visitata da più di 1.500 studenti, provenienti da scuole di tutta la regione che, all’interno di una stanza sismica hanno avuto la possibilità di vivere in sicurezza l’esperienza del terremoto.