Pallonate nella pancia della moglie incita per farla abortire. E' questa una delle violenze compiute dal cittadino serbo di 35 anni arrestato stamane dagli agenti della polizia di Stato a Cosenza. Il particolare è emerso nel corso delle indagini compiute dalla polizia negli ultimi mesi. Il trentacinquenne non voleva che nascesse il bambino ed ha cercato in tutti i modi di far abortire la convivente. L'uomo avrebbe colpito la moglie con il pallone sostenendo che in questo modo non venivano lasciate tracce delle violenze. La donna, in diverse occasioni, ha riportato delle gravi lesioni ed ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Nonostante le ripetute violenze subite la convivente del serbo non ha mai voluto sporgere denuncia contro l'uomo. Solamente dopo il parto e con le violenze subite dal bambino di due mesi della coppia gli agenti hanno avviato le indagini sulla vicenda.
"L'uomo che abbiamo arrestato per il tentato omicidio al figlio e le aggressioni alla convivente è una vera bestia": lo ha detto il questore di Cosenza, Luigi Liguori, nel corso della conferenza stampa per l'arresto del cittadino serbo di 35 anni arrestato per tentato omicidio del figlio di due mesi e maltrattamenti della convivente. "L'arrestato - ha aggiunto - ha procurato lesioni gravi, che addirittura sono sfociate nella rottura di cinque costole, lesioni celebrali ed epatiche sul piccolo perché, probabilmente, non accettava il figlio. La violenza contro la moglie era più controllata. Già durante la gravidanza l'uomo ha aggredito la madre del piccolo con pallonate per tentare di farla abortire. Pensate che il bimbo è nato il 7 gennaio e dopo venti giorni era già ricoverato in ospedale per lesioni interne". (ANSA)