Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Cosenza, Francesco Branda, ha rinviato a giudizio quattro persone ed altre due le ha prosciolte per la morte di Cesare Ruffolo, deceduto nel luglio del 2013 dopo una trasfusione di sangue, e le lesioni riportate da un quarantenne, Francesco Salvo di Bisignano. Con l'accusa di omicidio colposo, abuso e lesioni sono stati rinviati a giudizio l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Maria Gangemi; il direttore del Centro trasfusionale, Marcello Bossio; il direttore medico del presidio unico dell'Annunziata, Osvaldo Perfetti ed il medico dell'ospedale di San Giovanni, Luigi Rizzuto. Nei loro confronti il processo inizierà l'1 ottobre prossimo davanti al tribunale di Cosenza. I due prosciolti sono l'ex direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Cosenza, Francesco De Rosa, ed il direttore sanitario del presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore, Salvatore De Paola. Nel corso dell'inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Salvatore Di Maio e Paola Izzo, era emerso che nelle sacche di sangue usate per la trasfusione c'era un batterio probabilmente dovuto a tracce di sapone. Nei mesi scorsi, al termine del processo con rito abbreviato, il giudice di Cosenza ha condannato a sei mesi di reclusione Mario Golè e Maria Maddalena Guffanti, rispettivamente legale rappresentante e direttore di produzione tecnica della società Germo spa produttrice del sapone Germocid le cui tracce furono trovate nella sacca contenente il sangue usato per le trasfusioni. (ANSA)