Oggi e domani una full immersion nelle nuove frontiere per migliorare la qualità della vita dei malati di Sclerosi Multipla grazie all’iniziativa organizzata dall’associazione Liberi nella Sclerosi Multipla. Una due giorni di formazione, informazione, sensibilizzazione e divulgazione sul ruolo dell’alimentazione come uno degli strumenti per la prevenzione e il trattamento delle malattie neuro-degenerative con un’attenzione particolare alla sclerosi multipla. Dalle ore 9.00 alle ore 21.00 di sabato 16 e domenica 17 presso la sede dell’Azienda Calabria Verde distretto n. 4 sita in contrada Valleggiannò a Santo Stefano di Rogliano (CS) (presso Uscita A3 Rogliano)), si susseguiranno diversi seminari che vogliono far conoscere le potenzialità di alcuni strumenti a disposizione delle persone affette da sclerosi multipla e malattie neurodegenerative per combattere il decorso infausto che potrebbero avere: lo yoga, la psicoterapia, l’alimentazione. Saranno previsti anche momenti ludici (esibizione di Break Dance, intrattenimento musicale, intrattenimento per i bambini). Inoltre sarà allestita una zona espositiva dove sarà possibile trovare prodotti BIO, specialità di cucina vegetariana e vegana, pubblicazioni sull’alimentazione, prodotti innovativi rispetto la nostra tradizione. Grazie alla disponibilità di alcune aziende saranno possibili anche delle degustazioni. Questo spazio non sarà solo un momento ricreativo, ma di formazione in quanto verranno presentati i prodotti esposti raccontandone la loro storia, le proprietà, i possibili utilizzi. La sclerosi multipla (o SM) è una malattia neurodegenerativa che colpisce il Sistema nervoso Centrale, caratterizzata da un processo infiammatorio, demielinizzazione e degenerazione assonale. E’ una malattia multifattoriale e l’ipotesi accettata ormai dalla maggioranza degli esperti in materia, prevede l’intervento di tre fattori fondamentali: genetico, ambientale e autoimmunitario. In poche parole la sclerosi multipla sarebbe causata da un processo autoimmune probabilmente scatenato da un agente ambientale in soggetti geneticamente predisposti, ma ancora non si conosce la causa primaria e allo stato attuale non esiste una cura definitiva, ma soltanto dei trattamenti che cercano di rallentarne la progressione, alleviare o controllare i sintomi. Per questo motivo, la ricerca non si ferma e getta il proprio sguardo in tutte le direzioni, anche quelle considerate “alternative” o “non convenzionali”.