A Cosenza monta la polemica sulla tendopoli rom a Vaglio Lise. Il PSE è decisamente critico con la decisione del sindaco Occhiuto e riprende le osservazione dell'ex consigliere regionale Giacomo Mancini: "Mancini - si legge nella nota - sottolinea un’errore di impostazione generale che coinvolge il metodo utilizzato (non avere concordato con la popolazione residente la costruzione di una tendopoli di cui peraltro non c’è traccia nel programma elettorale di Occhiuto) e pone una serie di contestazioni di merito tutte molto condivisibili.Sulla vergogna della baraccopoli sul fiume Crati, più volte oggetto di ordinanze di sgombero mai di fatto portate a compimento, e più in generale sulla gestione della comunità rom, il Pse è intervenuto duramente e a più riprese, per chiedere di fermare la costruzione della tendopoli e superare la fallimentare politica dei campi rom che, a Cosenza, continua a trovare inspiegabilmente applicazione pur essendo stata abbandonata pressoché in tutta Europa per la sua evidente e dimostrata inefficacia.Mancini cita il caso tristemente famoso della tendopoli di Rosarno come esempio da non replicare per non alimentare il fuoco del conflitto sociale e pericolose contrapposizioni razziali.E’ una riflessione giusta che merita di essere ripresa e approfondita e che non ha niente a che vedere col razzismo ma solo col buon senso. L’integrazione non si otterrà ammassando persone in uno spazio recintato, con guardiani e docce comuni. Nei territori più civili e sviluppati, dove pure sono presenti comunità rom ben più numerose di quella cosentina, dopo avere verificato l’inutilità dei campi rom si è deciso di realizzare una graduale e pianificata integrazione di piccoli gruppi in singole comunità così da evitare concentrazioni inutili sotto il profilo dell’integrazione e dannose poiché tendono a riprodurre automaticamente atteggiamenti di isolamento e chiusura verso l’esterno.L’ostinazione della giunta Occhiuto nel volere affrontare una questione così delicata attraverso una tendopoli continua a stupire e preoccupare adesso non più solo le forze di opposizione ma anche pezzi importanti della sua maggioranza. Ed evidenzia l’incoerenza tra le roboanti promesse elettorali e la triste realtà quotidiana fatta ancora di baracche-tuguri e tendopoli–lager".
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