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Utilizzo personale
al limite legalità
scatta mobilitazione

Mobilitazione generale all’ARSAC, giovedì a partire dalle 10.00 nella sede di Viale Trieste a Cosenza. CGIL, CISL e RSU puntano l’indice contro la regione “ La Regione Calabria, con la collaborazione poco avveduta, della Direzione Generale dell’ARSAC continua a utilizzare le risorse professionali della Azienda, nata nel 2012 per volontà del Consiglio regionale, in modo difforme dalla normativa sul pubblico impiego. Ciò determina un doppio danno: da una parte crea , infatti, incostituzionali disparità di trattamento tra lavoratori, dall’altra prosegue nella miope politica dell’impoverimento professionale di un Azienda che, piuttosto, avrebbe bisogno di attenzioni istituzionali e di risorse da parte della Giunta. Gli atti della Giunta regionale – scrivono - relativi alla Unita Operativa Autonoma U.O.A. “Difesa del suolo e sistemazione idrogeologica” sono l’esempio di una politica amministrativa inefficace e foriera di condotte che rischiano di mettere la dirigenza dell’Arsac nelle condizioni di commettere danno erariale, addirittura. Ci si chiede - continuano - se fosse così necessario istituire la Azienda con L.R. 66/2012, ampliandone le funzioni, se la Regione aveva piuttosto intenzione, comunque, di proseguire in una prassi di utilizzo del personale al limite della legalità, perché assolutamente al di fuori dei percorsi previsti dalla normativa nazionale che “informa” la pubblica amministrazione. È necessario fermarsi e riflettere sull’utilizzo del personale tecnico e amministrativo di Arsac, perché la politica deve chiarire se internalizzare in Arsac le funzioni ad esse conferite, ovvero costituire al Dipartimento Agricoltura un settore amministrativo che direttamente svolga i servizi all’agricoltura”.

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