Un vecchio casolare, un mucchio di pietre, che padre Fedele Bisceglie, ha trasformato in quella che è già stata battezzata la nuova “Oasi” in realtà la struttura si chiama “Il Paradiso dei poveri” ed ospiterà ragazzi diversamente abili e donne in difficoltà. Sorge su una collima che domina Cosenza in località Timpone degli Ulivi, ad una manciata di chilometri da Donnici. Stamattina il “monaco” come lo chiamano a Cosenza, non c'era. Il giorno dopo la sentenza di assoluzione, si ha la percezione che i lavori procederanno spediti. “ Tra un anno sarà tutto completato” - dice Mario Turano, uno degli operai che ha scelto di lavorare con l'ex frate “perchè -dice- ama i poveri”. “ Sono stato contento- afferma infine- della decisione del tribunale”. La porta si apre, l'ingresso è per una cappellina dedicata alla Vergine con un grande albero d'ulivo incastonato tra le mura. Poi i locali della zona giorno con le stanze che si aprono su altre stanze e i pochi arredi ancora in disordine. La zona notte, una decina di posti letto, divisa da una rampa di scale, sembra invece già essere pronta per l'uso. Il progetto prevede due stabili di cui uno riservato ai portatori di handicap. “Padre Fedele- conclude Mario- ha dei sostenitori e lui realizza ciò che promette”. “Il Paradiso dei poveri” costruito, pietra dopo pietra, nei lunghi e tormentati dieci anni di vicenda giudiziaria, insegna- ci dicono- che si può ricominciare.