È la tarda serata di giovedì scorso e la ragazza, una trentenne originaria di un piccolo centro alle porte del capoluogo bruzio, è stesa su un lettino accanto a medici e infermieri che si stanno prendendo cura di lei. Le ferite riscontrate sul suo corpo sono tante, ma è quella aperta nel profondo del suo cuore a fare probabilmente più male. La giovane appare sotto choc, eppure trova la forza di parlare. E Maria parla, non senza difficoltà, cercando di tirare fuori quella sofferenza che la sta distruggendo. Al suo capezzale ci sono adesso anche gli agenti della squadra volante, guidati dal vicequestore Cataldo Pignataro, intenti a vagliare ogni singola frase di quel racconto addolorato. La trentenne dice di essere stata avvicinata nel suo paese da un uomo che avrebbe approfittato di lei, un aguzzino spietato contro il quale non avrebbe potuto fare nulla se non immobilizzarsi e sperare che quell’incubo finisse il più presto possibile.