Mentre si acuisce lo scontro interno al PD calabrese tra renziani e bersaniani dopo il ciclone giudiziario di Rimborsopoli, c'è chi come il segretario provinciale della UIL di Cosenza, Roberto Castagna, renziano della prima ora decide di non partecipare e suggerisce una ricomposizione dell’area renziana a sostegno di un cambiamento radicale della politica fin ad ora espressa dal gruppo dirigente che guida la Calabria. "Ciò che è avvenuto non richiede approfondimenti, tantomeno guerre tra bande, ma la presa d’atto - dice Castagna - che l’inizio della legislatura ha registrato non solo un fallimento politico quanto anche un fallimento sul piano etico e morale. Continuare discutere su quello che si poteva fare e non si è fatto rischia di annullare ogni possibilità di rinascita di una politica che deve fare i conti con il drammatico contesto calabrese. Ai 30 mila precari ridotti alla fame, ai 200 mila precari con contratti atipici e a tempo determinato e ai circa 300 mila disoccupati e inoccupati giovani e meno giovani, non si può rispondere con vecchie liturgie e logore discussioni di organismi. Ciò che è accaduto con “rimborsopoli” non solo dimostra che una intera classe politica ha sbagliato e, quindi, aldilà delle verifiche dei fatti contestati che sono affidati alla magistratura, questa classe politica deve fare un passo indietro per il bene della Calabria e del PD. Non esistono giustificazioni ne deroghe ma solo l’obbligo di fare spazio ad una nuova classe politica che sia al di fuori da indagini, chiacchiere e comportamenti eticamente inadeguati. Ad Oliverio e ai tanti amici e compagni che la pensano in questo modo il compito di inaugurare, da subito, con una nuova Giunta, una fase di rinascimento politico e morale all’insegna di un cambiamento nei fatti e nelle cose. Questo è ciò che il Presidente deve fare, nell’immediato, altrimenti non gli resta che dimettersi e ritornare al voto".