Cosenza

Venerdì 22 Novembre 2024

Due morti sulla “107”,
ubriaco in manette

 «Se voi obbligate me a fare alcol test, io denunciare tutti quanti voi». È reso ancora più incerto da una sbronza colossale l’italiano già smozzicato dell’automobilista ucraino che ieri pomeriggio, nel tratto della Statale 107 a cavallo tra Cosenza e Rende, avrebbe provocato un terribile incidente stradale macchiato da un tragico bilancio: due morti e cinque feriti. Una strage accompagnata dalla rabbia dei familiari di una delle vittime che, distrutti dal dolore, una volta giunti in pronto soccorso si sono ritrovati di fronte a quell’uomo evidentemente ubriaco che impediva agli agenti della polizia stradale di effettuare i dovuti accertamenti. Il 47enne ucraino (domiciliato tra Cosenza e il litorale tirrenico) si trovava infatti alla guida di una Fiat Palio diretta verso l’altopiano silano insieme a due connazionali quando, probabilmente a causa d’un azzardato sorpasso a forte velocità, è andato a scontrarsi frontalmente contro la Ford Mondeo condotta da un 65enne di Serra Pedace che procedeva verso la costa tirrenica. L’impatto è stato violentissimo, al punto da sradicare il motore della Palio. Uno dei passeggeri ucraini (non identificato fino a ieri sera) è stato sbalzato fuori dall’abitacolo perdendo la vita praticamente sul colpo. Gli occupanti dell’altra macchina – con il conducente viaggiavano infatti la moglie, la figlia ormai prossima al parto e il nipotino di appena 4 anni – sono invece rimasti incastrati tra le lamiere. Orribile la scena che s’è presentata davanti agli occhi dei primi automobilisti di passaggio, turisti che dopo essersi accostati con le quattro frecce hanno avuto anche qualche difficoltà nel comunicare ai soccorritori il punto esatto dell’incidente. Mancavano così pochi minuti alle 16 quando, al chilometro 29 della Statale Silana-Crotonese, sono accorse più ambulanze del 118, le pattuglie della polizia stradale e quelle dei carabinieri in forza al Norm di Rende accompagnate dai mezzi dei vigili del fuoco. I pompieri, in particolare, hanno dovuto farsi largo con molta attenzione tra la ferraglia accartocciata della Mondeo prima di liberare i passeggeri feriti. Il conducente, Aldo Arcuri di 65 anni, originario di Serra Pedace ma da qualche tempo residente a Roma, è stato estratto per ultimo ed è apparso subito in gravissime condizioni. Trasportato in codice rosso nel vicino ospedale dell’Annunziata, è deceduto qualche ora dopo mentre i medici della rianimazione cercavano in tutti i modi di salvarlo. Il bambino ha invece riportato la frattura di un femore, mentre meno preoccupanti sembrano essere le ferite della moglie di Arcuri e della figlia al nono mese di gravidanza. Ferito seriamente il terzo ucraino a bordo della Fiat Palio, più lievi i danni riportati dal connazionale al volante. Già a un primo sguardo, comunque, s’è capito che qualcosa non andava: il veicolo con targa straniera era infatti pieno di alcolici. E anche i prelievi effettuati sul cadavere sbalzato sull’asfalto hanno confermato che nel sangue della prima vittima (ritenuta inizialmente il conducente) il tasso alcolemico superava di gran lunga il limite consentito. L’uomo che effettivamente guidava la Palio, una volta giunto in pronto soccorso, s’è opposto con forza all’alcol test. Pronunciando pure quella sorta di minaccia diretta agli agenti del vicequestore Antonio Provenzano, comandante provinciale della Polstrada: «Io denunciare tutti voi». Il magistrato di turno in Procura, il pm Giuseppe Visconti, sostituto del procuratore capo Dario Granieri, ha seguito passo passo l’evoluzione della faccenda. Esaminati gli elementi raccolti dalla polizia stradale, ha poi dato il via libera all’arresto dell’ucraino: Valery Sobcuk, classe 1968, fino alla tarda serata di ieri è stato piantonato in ospedale. Già oggi i medici dell’Annunziata potrebbero disporre le sue dimissioni, affidandolo così alle forze dell’ordine.

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