Cosenza

Lunedì 29 Aprile 2024

Il pasticcio FUOC
a rischio 57 mln

Oltre 50 milioni rischiano di andare in fumo, di non essere spesi e quasi 6, già erogati,  potrebbero in parte essere revocati. Un altro tassello della sagra dell’assurdo che va in scena da troppo tempo in questa regione. Stiamo parlando del FUOC, il Fondo Unico per l’Occupazione e la Crescita, finalizzato alla creazione di 3 mila posti di lavoro, avviato nel marzo scorso dall’allora assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, con il supporto di Fincalabra, la finanziaria della regione. Uno strumento rivoluzionario  perché accessibile  anche a soggetti non bancabili, quindi senza l’intermediazione bancaria, da sempre fattore frenante e inibente, e diretto a imprese già attive o di nuova creazione, con tempi stretti: procedure ed erogazioni da chiudere entro settembre, con proroga a fine ottobre. Due le procedure di accesso: semplificata a garanzia  e ordinaria. Quella semplificata richiedeva, come espressamente scritto nel bando della regione, una polizza fidejussoria da rilasciare a favore di Fincalabra prima dell’erogazione del finanziamento, tetto massimo 200 mila euro, da parte dei sogetti individuati dalla Banca d’Italia, ovvero i Confidi e gli intermediari ex art. 106. Primo intoppo. La regione Calabria,  ha cancellato dal bando dopo la pubblicazione con una nota la possibilità  delle fidejussioni dei Confidi. Secondo intoppo, la banca d’Italia dice no alle fideiussioni in favore di Fincalabra perché considerato ente pubblico. Un pasticciaccio che denota incapacità, approssimazione, superficialità, perché a poche settimane dalla scadenza è tutto bloccato. Fincalabra non può procedere, la regione è desolatamente silenziosa e assente su questa problematica, allarmati gli imprenditori e neo imprenditori che aveva sperato in una reale opportunità, con finanziamenti non a fondo perduto, ma a tasso zero e ottenibili subito. A dimostrazione delle aspettative create e della fiducia riposta nello strumento, contrabbandato in ogni angolo della regione come esempio del cambio di rotta, salutato con favore anche quotidiani economici come il Sole 24ore, ci sono i dati. Numerose le domande presentate sulle tre linee di intervento, microcredito, approdo e fondo per l’occupazione. Al 10 agosto scorso 357 quelle valutate, 190 quelle ammesse, 185 quelle escluse, e qui c’è anche lo zampino probabilmente  del giallo delle fideiussioni. Totale delle erogazioni ad oggi, 5.973.445,28 euro. Se non si sblocca la situazione, se non si assumono decisioni, anche questi soldi dovranno essere restituiti e i nuovi assunti rimandati a casa. E’ mai possibile viene da chiedersi che né la politica, né il dipartimento al Lavoro si siano preoccupati di sanare le inconcruenze di un bando fatto da loro, ed evitare la perdita di 57 milioni di euro, immettibili subito in circuito, in una fase cosi critica e in una regione assetata di lavoro?

 

leggi l'articolo completo