In Calabria c’è una coppia di stimati professionisti pronti ad accogliere e ad adottare il bimbo afgano rimasto orfano e che ha tentato il suicidio in un campo profughi in Croazia. A chiederlo il leader del Movimento Diritti Civili che dopo aver letto del drammatico caso umano del bambino afghano di 9 anni, che rimasto solo al mondo, ha provato a togliersi la vita nel campo profughi croato di Opatovac come reso noto dall’Unicef si è attivato e ha trovato la immediata disponibilità di una famiglia generosa ed esemplare che già in passato aveva risposto ad un altro appello di Diritti Civili ed era pronta ad accogliere dei piccoli fratellini profughi, che si pensava fossero orfani e che invece poi, grazie a Dio, ritrovarono i loro genitori. Quello che è importante e doveroso adesso è che quel povero sfortunato bambino non venga né dimenticato, né abbandonato. Deve essere aiutato a superare l’immane e purtroppo indelebile dolore per la tragedia che ha colpito e distrutto la sua famiglia. Il bimbo durante il viaggio della speranza ha perso la sorella, l’ultima parente rimasta: il padre e la madre, infatti, erano morti in Afghanistan. Il bambino stava disegnando in uno spazio dedicato ai giochi quando all’improvviso ha tirato fuori dalla tasca dei pantaloni una linguetta di una lattina e ha provato a tagliarsi la gola. Non è riuscito a tagliarsi, in pratica non si è provocato danni fisici, ma aveva una borsa piena di pezzi di metallo e ha cominciato a gridare che voleva morire.