“Non si possono continuare a ignorare le difficoltà in cui versa la medicina del territorio: la sperimentazione triennale relativa ai Nuclei di Cure Primarie ha dato risultati incoraggianti, ma oggi va rivista alla luce delle esigenze emerse, per come ho già richiesto nella mia mozione consiliare del 3 agosto”. Così il Consigliere Mimmo Bevacqua, in merito alla decisione assunta dal Commissario Filippelli di prorogare per trenta giorni i 6 Nuclei di Cure Primarie afferenti all’ASP di Cosenza. La sperimentazione – continua Bevacqua – ha riguardato sinora principalmente i grandi agglomerati urbani: oggi è necessario potenziare e razionalizzare l’assistenza sanitaria territoriale inserendo nella rete complessiva i piccoli Comuni e i territori disagiati. Le due forme associative da tempo individuate e da me evidenziate nella mozione in quanto pienamente condivise, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali, monoprofessionali, vale dire costituite da soli medici) e le UCCP (Unità di Cure Primarie, dove i MMg sono associati con gli specialisti e altri professionisti), appaiono congrue allo scopo, anche perché i benefici dell’assistenza territoriale devono raggiungere l’intera popolazione, tenendo conto dell’orografia specifica e delle deficitarietà che insistono sulle piccole comunità. In particolare per i paesi montani e per i piccoli Comuni, il sistema delle AFT di direttrice, che conduce al PS più vicino, consente di disegnare, per ogni distretto e per ogni gruppo di Comuni, la migliore organizzazione territoriale possibile, a tutto vantaggio dei cittadini, con la possibilità di una coordinazione con gli Enti locali di pertinenza per organizzare una reale integrazione socio-sanitaria. Per come ho già avuto modo di evidenziare in sede consiliare – conclude Bevacqua – ritengo che la presidenza regionale, di concerto con il Commissario Scura, debba adoperarsi affinché, all’interno degli Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale, siano reperiti e razionalmente ripartiti i fondi necessari per garantire l’assistenza territoriale adeguata ai piccoli Comuni e ai territori particolarmente disagiati, anche utilizzando la eventuale contrattazione decentrata aziendale, in attesa di quella regionale, al fine di dare corso alla realizzazione delle AFT, stanziando le risorse necessarie per la realizzazione delle strutture centrali ospitanti con relativo personale di servizio, e con una tempistica che preveda l’inizio delle attività contemporaneamente su tutto il territorio regionale.