A dispetto della pioggia che si è scatenata a fasi alterne per tutta la mattinata, una giornata “speciale”dedicata all’educazione ambientale ha visto protagonisti gli alunni delle classi VA e VB scuola primaria- Settimo- dell’istituto Comprensivo di Montalto Uffugo e come “special guest” l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo. Presenti alla iniziativa anche il direttore del Parco della Sila Michele Laudati, il Vice comandante della Polizia provinciale Antonella Pignataro, gli studenti del corso di Laurea in scienze dell’Università della Calabria. I ragazzi hanno srotolato i loro cartelloni sulle tematiche ambientali e di buon grado hanno partecipato alla discussione finalizzata alla conoscenza degli animali ospitati nel Centro. Ma il clou dell’iniziativa è stata la liberazione, approfittando di uno spicchio di sole, di due poiane, curate e riabilitate al volo dai volontari del Centro di Recupero per Animali Selvatici (CRAS). Affidata all’assessore Rizzo, la liberazione ha, come al solito, emozionato e entusiasmato grandi e piccoli. Le due poiane hanno spiccato il volo dalle mani dell’assessore con forza e agilità, e con il loro volo hanno inteso ringraziare tutti i presenti della ritrovata libertà, entrambe erano state ferite da armi da caccia. Si tratta di un’esperienza che lascia tracce profonde in chiave emotiva e che, negli obiettivi del Centro dovrebbe contribuire a far crescere la coscienza ambientalista e la sensibilità verso le tematiche legate alla tutela della fauna selvatica. L’assessore Rizzo, insieme ai suoi collaboratori, hanno visitato le diverse aree del Centro, sotto la guida precisa di Mauro Tripepi, presidente del CIPR (Comitato italiano per la protezione degli uccelli rapaci): percorso della biodiversità, voliere degli acquatici, voliere e box dei rapaci, voliere di riabilitazione, area delle tartarughe, giardino delle farfalle, il percorso didattico con gli animali non più destinati alla liberazione. Un complesso di strutture che ha colpito l’Assessore Rizzo che ha avuto parole di incoraggiamento verso tutti gli operatori di “Casa della Natura” che per le sue caratteristiche è unico nel meridione d’Italia un punto di eccellenza e di riferimento per i cittadini ma anche per le forze dell’ordine e le istituzioni che operano nel settore dell’ambiente. Una realtà, quella del Centro, che fatica sempre più a sostentarsi, per la scarsità dei mezzi finanziari La struttura, ha ben altre dimensioni da quelle delle origini. È in grado di ospitare un numero significativo di animali che i volontari del CRAS devono provvedere a curare, alloggiare e nutrire per un certo numero di mesi. Queste attività hanno un costo e se i finanziamenti sono insufficienti per garantire che ogni giorno i selvatici siano nutriti e curati per come si deve, il rischio della chiusura del Centro si fa sempre più reale.
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