Operazione bonifica nel quartiere degli zingari di Via Reggio Calabria a Cosenza, in quello che è stato definito un vero e proprio cimitero delle auto. Circa 60 carcasse, individuate nei giorni scorsi, sono state prelevate dai mezzi meccanici, caricate sui camion e inviate ai centri autorizzati per l’identificazione e successiva demolizione. Il tutto sotto il controllo serrato degli uomini della questura di Cosenza. Massiccio lo spiegamento di agenti alcuni dei quali hanno anche effettuato a tappeto controlli in tutto il quartiere. Durante le verifiche, come più volte accaduto, accertati numerosi allaccia abusivi alla rete elettrica. Ma tornando alle auto. Un numero considerevole quello ammassato e che secondo gli inquirenti sarebbe stato oggetto di estorsioni, il famoso cavallo di ritorno, non andate a buon fine. Una attività in gran parte in mano alla criminalità nomade e difficile da contrastare viste le pochissime denunce. Nella maggior parte dei casi i proprietari delle vetture rubate preferiscono pagare il cosiddetto riscatto e avere indietro il mezzo. Nel fortino comunque stamani le lamentele non erano solo per i controlli della polizia, ma anche per la decisione del comune di dare un incentivo economico ai rom della tendopoli di Vagliolise, smantellata nei giorni scorsi. Un contributo che – dicono gli zingari di Via Reggio Calabria, ricordiamo ormai stanziali - deve essere esteso anche a loro. Perché ai rom si e a noi no? Una domanda che non è rimasta circoscritta nel quartiere, ma è stata urlata anche davanti al comune. Una delegazione infatti si è recata davanti palazzo dei bruzi rivendicando dagli amministratori uguale trattamento. La solita guerra tra poveri, in questo caso tra nomadi stanziali e i rom che si erano accampati negli anni scorsi sulle sponde del Crati e che ora sono stati costretti a cercarsi una sistemazione seppur con un incentivo. La polemica si infiamma, si allarga. Palazzo dei bruzi sotto assedio.