Le restrizioni finanziarie che gli enti locali hanno dovuto subire negli ultimi anni dal Governo centrale a causa della crisi non hanno impedito al Comune di Cosenza di mantenere fede agli impegni programmatici in tema di politiche sociali. Anzi, il capoluogo bruzio è un caso di eccellenza nel Mezzogiorno con il suo 15 per cento in più di spesa a favore delle fasce più deboli dei cittadini. A sottolinearlo è il Vice Sindaco e Assessore al bilancio e Gestione delle risorse Luciano Vigna, che fornisce precise cifre per i diversi servizi erogati. “Le politiche sul welfare del Comune di Cosenza – sostiene il Vice Sindaco-rappresentano un esempio positivo tra i Comuni del Mezzogiorno. L'aumento delle spese sociali di circa il 15% fa sì che la nostra città sia in contro tendenza rispetto alle altre municipalità che, a causa della crisi sono state costrette a ridurre i livelli di spesa. Ogni anno circa 1100 famiglie beneficiano di contributi per ridurre il problema dell'emergenza abitativa. L'Ente sostiene le attività di assistenza agli anziani con circa 250mila euro annue e ai portatori di handicap con un spesa pari a 480 mila euro all'anno. Ancora, per il progetto di pre e post scuola nelle aree periferiche della città il Comune investe circa 200 mila euro all'anno, mentre l'investimento, sempre annuo, per favorire l'inserimento di soggetti svantaggiati attraverso le cooperative sociali è pari a circa 5,8 milioni di euro.” Il Vice Sindaco tiene poi a rassicurare sul fatto che la recente spesa sostenuta per lo smantellamento del campo rom non ha effetti negativi su questi impegni annuali, ma, semmai, l'operazione consentirà risparmi da destinare ancora alle politiche sociali. “Le somme impegnate per la soluzione definitiva del problema dei rom – dice Vigna- innanzitutto non intaccano le spese destinate al welfare e, soprattutto, sono residuali rispetto ai costi di gestione di campi rom se solo si pensa che, sin dalle installazioni abusive sul fiume, la spese annue destinate a risolvere le varie emergenze si attestavano tra 150 mila e 200 mila euro all'anno.
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