Dell’avvocato aveva quasi tutto: sembianze, comportamenti, eloquio e una discreta conoscenza del diritto tale da fargli depositare atti formalmente ineccepibili nelle cancellerie di Tribunale. Eppure, al 54enne cosentino Giovanni Ignazio Settino mancava il documento più importante, l’u n ico possibile per far parte a pieno titolo dell’ambita classe forense: la laurea in giurisprudenza. Quella presentata all’Ordine degli avvocati di Rossano per l’iscrizione all’albo professionale, conseguita almeno sulla carta all’Università di Napoli ben 29 anni or sono, è infatti risultata inesistente nei registri dell’ateneo partenopeo. E questo accertamento compiuto dalla polizia giudiziaria, delegata alle indagini dal pm bruzio Giuseppe Visconti, ha indirizzato verso una scontata conclusione il procedimento penale incardinato contro Settino. Il giudice per le indagini preliminari Francesco Luigi Branda, accogliendo la richiesta di patteggiamento concordata da accusa e difesa, ha così condannato l’uomo residente a Montalto Uffugo a 2 mesi e 20 giorni di reclusione. La pena detentiva è stata contestualmente convertita in una sanzione pecuniaria di 20mila euro, con l’ulteriore beneficio della non menzione