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Tanti giovani
in fuga dalla scuola

Tanti giovaniin fuga dalla scuola

Scappano dai banchi di scuola. Fuggono dalle lezioni d'italiano, di storia o di matematica. E per molti di loro il futuro si tinge inevitabilmente di nero. Sono i giovani tra i 12 e i 17 anni, teneri germogli d'una società malata, che s'arrendono alle prime difficoltà che si manifestano lungo il percorso formativo. Per loro, senza istruzione e senza speranze, le strade che si spalancano verso un lavoro vero diventano impraticabili e l'unica proposta occupazionale seria è quella che viene dalla malavita. La fuga dei ragazzi dai banchi di scuola è la spina più avvelenata e gravida di conseguenze sociali. Sulla decisione di sbattere la porta in faccia a qualsiasi tipo d'attività formativa pesano come macigni lo storico disimpegno della politica e il più recente distacco dalle richieste del mondo del lavoro. Dietro l'abbandono scolastico, la frequenza irregolare, l'insuccesso o il ritardo negli studi, si annidano, poi inevitabilmente, storie di disagi, spesso invisibili, vissuti dai ragazzi che iniziano col disertare i banchi e finiscono, poi, per abbandonare definitivamente gli studi. Un doloroso fenomeno che nell'Alto Ionio cosentino è stato contrastato nelle ultime ore dai carabinieri. Ventidue genitori sono stati denunciati a piede libero per il mancato adempimento all'obbligo della frequenza scolastica dei figli minorenni. In due anni il numero di padri e madri inadempienti ha superato quota 50. Tutti segnalati alla Procura di Castrovillari e ai Servizi sociali dei Comuni di residenza.

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