Dieci anni d'inferno in terra: padre Fedele Bisceglia, frate francescano, ha subito l'onta di un processo per stupro. Una suora, poi risultata inattendibile agli occhi della Corte di appello di Catanzaro e, ancor prima, della Corte di Cassazione, l'aveva accusato di averle usato violenza sessuale all'interno di una struttura per indigenti - l'Oasi francescana - che lo stesso religioso aveva faticosamente costruito con il contributo volontario di centinaia di cittadini. Ora che è stato assolto, padre Fedele è tornato per strada tra i poveri. Da giorni, con saio e sandali, raccoglie in piazza 11 settembre le offerte della gente in favore di quei poveri che lui non ha mai abbandonato. "Non so fare altro", racconta "e la gente, tanta gente, ha bisogno di aiuto. L'unica cosa che mi manca dopo tutto il calvario subito è poter dire Messa. Ancora non me lo permettono. Ma io ho fede e so che questo giorno arriverà". Padre Fedele ha realizzato un'altra struttura - Il Paradiso dei poveri - in cui accoglie indigenti di tutte le nazioni che vivono nel Cosentino. Al suo banchetto, in piazza, si fermano in tanti a sostenerlo. In vista del Natale la sua è davvero una bella storia di umiltà e sofferenza, due cose tanto care al patrono della Calabria, San Francesco di Paola, al quale papa Bergoglio, l'anno prossimo, intende tributare omaggio con una visita al Santuario.
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