Otto colpi di pistola. Esplosi in rapida successione ieri sera contro la pizzeria gestita in pieno centro, a Cosenza, in piazza Loreto, dal padre e dal fratello del pentito di 'ndrangheta Roberto Violetta Calabrese. Un messaggio inequivocabile di terrore, una prova di forza delle cosche locali a poche ore dalla durissima requisitoria pronunciata a Catanzaro dal pM Pierpaolo Bruni contro 35 presunti affiliati alle 'ndrine bruzie. Il magistrato ha chiesto condanne per 480 anni di carcere e invocato l'ergastolo per il presunto capo della mafia cosentina Maurizio Rango. I familiari del collaboratore di giustizia Calabrese avevano subito un'altra gravissima intimidazione nel marzo del 2013 quando su via XXIV Maggio, sempre a Cosenza, i picciotti dei clan aprirono il duo contro un solarium gestito dal fratello del pentito che rimase miracolosamente illeso. Ora un nuovo avvertimento
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