Perché questo sistema sbandierato ai quattro venti come una novità riproduce, almeno sul territorio provinciale bruzio, le stesse idiosincrasie di quello precedente: ammesso, poi, che qualcosa sia cambiato veramente nel comparto dell’istruzione. A voler trascurare le polemiche sul dimensionamento (nulla di nuovo, a dire il vero in fatto di tagli) scoppiate nelle scorse settimane resta sullo sfondo della scuola provinciale la mancanza di risorse (si consideri che in molti plessi i docenti debbono acquistare da sé non solo la carta igienica ma anche le risme di fogli per le fotocopie) e la scarsa considerazione del lavoro dei prof-supplenti, i cosiddetti precari, che non vedono una busta paga da quando la scuola ha riaperto i battenti: e ne son passati di mesi da allora. Un capitolo quest’ultimo che fa la sua bella figura nel libro nero che il segretario generale della Flc-Cgil, Pino Assalone, scrive con cadenza quotidiana.