La maledizione del pronto soccorso. Una dannazione per pazienti, familiari e operatori sanitari che si perpetua giorno dopo giorno, lasciando dietro di sé tanta rabbia e altrettanta amarezza. L’ultimo pesante disagio s’è registrato ieri mattina, quando nel reparto più esposto dell’intera Annunziata sono scattati alcuni lavori di manutenzione all’interno di una stanza destinata ai degenti. Per permettere la corretta e sicura esecuzione dell’intervento - sacrosanto, ci mancherebbe altro - è stato deciso di “evacuare” quello spazio. Il risultato è così rimasto a lungo sotto gli occhi di tutti gli avventori del pronto soccorso: i letti occupati dai malati sono stati infatti spostati nella sala d’attesa del reparto, riempiendola oltremisura. La promiscuità e la totale assenza di privacy hanno ovviamente scatenato l’indignazione di chi s’aspettava un trattamento diverso, sicuramente migliore rispetto a quanto ottenuto ieri al di là delle prestazioni offerte da medici e infermieri. Il pronto soccorso, dunque, continua ad annaspare in maniera inquietante. La carenza di personale in corsia, accentuata dalle nuove regole che da un mese a questa parte vietano doppi turni e straordinari ai lavoratori della sanità pubblica, fa sentire sempre più i suoi nefasti effetti sul fondamentale servizio. Per non parlare del costante affollamento di questa unità operativa, dove dottori e guardie giurate si trasformano quotidianamente in vigili urbani, costretti a dirigere l’impressionante “traffico” di pazienti e familiari tra il malumore generale.