"L'Anas calabrese ha perso la battaglia contro il generale inverno. Un misto di improvvisazione e sottovalutazione hanno trasformato il tratto cosentino della Salerno-Reggio Calabria in un inferno ghiacciato per centinaia di automobilisti calabresi che, per ore e senza soluzione di continuità, sono rimasti intrappolati dentro le proprie autovetture. Quanto successo ha messo, ancora una volta, in evidenza i ritardi e le inefficienze del sistema infrastrutturale e viario della Calabria". E' quanto afferma, in una nota, Santo Biondo, segretario generale della Uil calabrese. "Non pare peregrina l'idea - prosegue Biondo - di dare corso ad una 'class action'. La Uil Calabria non smetterà mai di tenere alta l'attenzione su queste problematiche, non lesinerà denunce per tenere sempre accesi i riflettori dell'opinione pubblica su questa Calabria tradita e abbandonata. Auspichiamo che la venuta in questa terra del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, legata ad un momento storico importante per le istituzioni calabresi,porti nel tempo una maggiore attenzione alle questioni sociali, economiche e culturali. Più di quanta ne abbiano dato i viaggi della speranza del Presidente del Consiglio Renzi. Questa negligenza da parte di un'azienda di Stato è inaccettabile e mette in evidenza la disattenzione del Governo verso i ritardi di questa regione".
"Se, poi, fosse vero il fatto - prosegue Biondo - che il dramma vissuto da centinaia di calabresi, sia stato causato dalla carenza di sale nei magazzini dell'Anas, allora la vicenda sarebbe clamorosa e il danno d'immagine incalcolabile. Bene ha fatto la Procura di Cosenza ad avviare un'indagine per stabilire le responsabilità. Così come corretta ci pare la decisione di avviare un'indagine interna all'azienda. Tardive, purtroppo, ci sembrano le scelte del ministro Delrio e dei vertici della società di gestione dell'autostrada. Più e più volte abbiamo invocato un immediato cambio di registro, ma le parole del sindacato e delle associazioni che si battono per un sistema di viabilità moderno ed efficiente sono cadute nel vuoto, sono state inascoltate e i deficit strutturali si sono amplificati finendo per ricadere, pesantemente, sui calabresi e sul loro sentimento di rinascita". "Oggi più che mai, nel momento di maggiore difficoltà per questo territorio - sostiene ancora il segretario della Uil calabrese - pensiamo che paradossalmente un vero Masterplan per il Mezzogiorno, rispetto a quello tante volte annunciato ma finito nelle nebbie di Palazzo Chigi, vorrebbe significare far funzionare in Calabria la normalità. Non vogliamo entrare nelle polemiche dei giorni scorsi sul paventato taglio di risorse per le strade calabresi. In questo momento, ci limitiamo ad evidenziare il fatto che la Salerno-Reggio è un'autostrada già vecchia nonostante i lavori di ammodernamento, segnata da una processione di cantieri senza fine. Mentre la strada statale 106, che solo per la forza di alcune associazioni di cittadini benemerite approderà in Parlamento, con tutti i suoi problemi è rimasta ferma nel tempo e continua a mietere vittime".