Un cantiere edile di circa 4 mila metri quadri è stato sequestrato a Mendicino dagli agenti del Corpo forestale dello Stato di Cosenza, che hanno anche denunciato tre persone. All'interno dell'area, situata in prossimità del cimitero e in passato oggetto di interesse archeologico per il ritrovamento di una necropoli, erano in corso scavi e sbancamenti risultati privi delle previste autorizzazioni. In particolare dai riscontri documentali acquisiti, gli agenti del Cfs hanno accertato la realizzazione in corso d'opera di una serie di interventi di trasformazione urbanistica del territorio diretti alla realizzazione di un piazzale. Inoltre, si è accertato che per i lavori era stato utilizzato un ingente quantitativo di materiale inerte stabilizzato con caratteristiche diverse da quello originariamente presente. Sul cantiere, infine, erano state realizzate infrastrutture tecnologiche con la messa in opera di pali di illuminazione e impianto di video sorveglianza nonché cablaggi elettrici ed elettronici nel sottosuolo. Nell'area sequestrata, nel 2003, durante scavi per la realizzazione di impianti di distribuzione dell'energia elettrica, erano affiorate tombe di epoca altomedievale, verosimilmente longobarde, per le quali la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Calabria aveva dichiarato la zona di interesse archeologico. Le persone denunciate sono il committente delle opere, il responsabile della ditta esecutrice e il direttore dei lavori.