Il sacerdote è innocente. L’ha deciso il gip di Cosenza che su richiesta della procura ha archiviato le accuse nei confronti del prete indagato per violenza sessuale su minorenne. Avrebbe allungato le mani sulle parti intime d’un ragazzino, suo alunno, perché l’uomo di fede era insegnante di religione in una scuola cittadina. E proprio durante una pausa delle lezioni, secondo la ricostruzione del bambino, gli avrebbe sfiorato i genitali. Erano stati i genitori del ragazzo a denunciare l'episodio. Il sacerdote, assistito dall’avvocato Rossana Cribari, in maniera cautelare aveva bloccato l’insegnamento, non andando a scuola ma non stancandosi di difendersi rigettando le contestazioni. Sul delicato caso era intervenuto l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Francesco Nolè, sottolineando che la Chiesa locale, mentre confida «nell’operato della magistratura, invita tutte le comunità a pregare per la “presunta” vittima dell’abuso, la sua famiglia e il sacerdote, ed esorta a non cadere nella tentazione del facile giudizio fino a quando non saranno appurate le eventuali responsabilità del sacerdote e non sarà fatta piena luce sull’intera e triste vicenda. Il silenzio che deve accompagnare questi momenti è sempre a tutela del minore, della sua famiglia e del sacerdote. L’arcidiocesi – concludeva il presule – in seguito agli sviluppi dell’azione della magistratura, opportunamente e senza tentennamenti, prenderà le decisioni previste dal Diritto canonico e dalla legislazione della Chiesa in merito a tali vicende».