Fatalità, distrazione e imprudenza. Mariafrancesca Inverso era “distratta” dal telefonino e l’intercity di passaggio l’ha purtroppo toccata a un fianco, risucchiata e scaraventata contro il muro del sottopasso. Qua a Fuscaldo i treni sfrecciano a 150 chilometri orari.
È stato un anno maledetto per il liceo “Galileo Galilei” di Paola. Quattro ragazze decedute, vittime di un tragico destino in appena due mesi. Due in un incidente stradale, una in Ospedale a Cosenza, un’altra sui binari l’altro ieri sera. Ragazze di San Lucido che si spostavano a bordo dei mezzi per raggiungere Paola e poi per rincasare. Mariafrancesca Inverso è deceduta accanto ai binari, in una delle tante stazioni “fantasma” del Tirreno cosentino, a Fuscaldo. Qua nei giorni festivi si fermano appena quattro treni e due sono diretti a Paola, la stazione sei chilometri appena più avanti. Mariafrancesca sarebbe stata secondo le ricostruzioni degli inquirenti toccata dal treno a un fianco, quel tanto che basta per risucchiarla e scaraventarla accanto al sottopasso. Aveva appena attraversato quasi completamente i binari. Ma era distratta, a quanto sembra con gli occhi sul display, e non si è accorta dell’Intercity proveniente da Milano e diretto a Reggio Calabria. Attendeva il “regionale” per Paola delle 20 e 16 per poi recarsi successivamente a San Lucido dove risiede. Ma è giunto prima l’Intercity che l’ha uccisa.
Perché non servirsi dei sottopassi, si chiede qualcuno a Fuscaldo? I tunnel che portano al binario due sono sporchi, ricettacolo di topi e “ricovero” spesso, ci riferiscono in stazione, di immigrati o barboni che vi si rifugiano di notte. La sua è stata comunque un’incoscienza. Si sarebbe attardata qualche minuto per raggiungere la comitiva di amici con nelle mani il telefonino. Ha “evitato” quindi il sottopasso e ha attraversato il binario. Il corpo o meglio quel rimane della sfortunata ragazza è al Iannelli di Cetraro dove è stata disposta l’autopsia dalla Procura di Paola. Le indagini sono affidate alla Polfer agli ordini dell’ispettore capo Giulio Cesare Ferraro.