Uno sguardo di troppo. Ed ecco che una semplice notte di metà agosto diventa la cornice di un’aggressione tra giovani, due dei quali “spediti” al pronto soccorso per delle ferite. Le vittime sono dei campani di 19 e 20 anni. Le loro condizioni di salute non sono gravi. Hanno sporto denuncia entrambi, per quell’aggressione che lascia basita una cittadinanza intera e fa riflettere su come ancora quelli che vengono definiti “futili motivi” possano creare un’escalation di violenza e di teppismo tra le giovani generazioni, con non facili ripercussioni anche sull’immagine di una cittadina che sta tentando di “ricominciare” e che poco vuole a vere a che fare con un’omologazione che danneggia. Ora le forze dell’ordine indagano per capire cosa sia successo tra le due comitive di campani, se si sia trattata di una lite o di un’aggressione con un oggetto appuntito. Erano passate da poco le 3 di notte, quando un gruppo di giovani si trovava in un bar in via Fiume Lao, non distante dal centro e di fronte al cimitero cittadino. Sembra, però, che uno dei ragazzi abbia provato a fare il furbo: la fila era troppo lunga e d’aspettare, forse, non ne voleva sapere. Tanto da cercare di scavalcare le regole e approfittare per guadagnare tempo prezioso. Il gesto non è passato inosservato. Chi aspettava il suo turno l’ha inteso come una mancanza di rispetto e di maleducazione, decidendo che si doveva dare una lezione. Non con le parole, con modi gentili, però. No, perché alla violenza, sempre più, si risponde con la stessa medaglia, con gli stessi toni, convinti che per lasciare il segno bisogna alzare le mani e darle di santa ragione. Tra le due comitive sarebbe scattata la scintilla. Prima sguardi torbidi. Poi insulti e minacce, fino a trasformare le parole in fatti. Uno dei ragazzi campani avrebbe iniziato a colpire un suo coetaneo con schiaffi e pugni. Gli altri non sarebbero stati a guardare: ed ecco che uno sguardo torbido, un motivo banale, diventano il germe di un’aggressione con due ragazzi feriti. Dopo esserle date di santa ragione, i due gruppetti si sarebbero divisi. I feriti, però, avrebbero deciso di farsi accompagnare al pronto soccorso. Saliti in macchina, pare, che siano stati fermati da una pattuglia della polizia stradale. Gli agenti hanno subito capito che era successo qualcosa, che era necessario intervenire. Dopo aver accompagnato le vittime in ospedale – i medici hanno giudicato guaribili le ferite in una decina di giorni – hanno avviato le indagini per capire in che contesto è maturata l’aggressione.