La disperata dignità dei poveri. Raccontata al mondo moderno da madre Teresa di Calcutta, svelata ai potenti del suo tempo da Francesco d’Assisi, denunciata negli scritti più celebri da Ignazio Silone. Una dignità che nella storia che stiamo per narrarvi fa il paio con la generosità e l’altruismo dei più fortunati. Quella accaduta l’altra notte, a Cosenza, è una vicenda nella quale trionfa il bene. Ricorda, per capirci, un vecchissimo e bellissimo film del 1947: “Il miracolo della 34. strada” diretto da George Seaton.
Ma andiamo ai fatti. È ormai notte fonda quando un gruppo di ragazzi, che fa rientro a casa, nota una giovane donna con due bambini, di 3 e 2 anni, oltre ad un neonato di 4 mesi, accampati sotto i portici di Via Pasubio, a due passi dalla sede dell’Azienda sanitaria provinciale. Sono rannicchiati l’uno sull’altro per riscaldarsi. È stata una giornata piovosa e l’aria è gelida. La donna, neanche trentenne, dice ai ragazzi che le si avvicinano che non sa dove andare. È sola, non ha amici, né parenti. Chiede aiuto per i figlioletti che hanno freddo e fame. Per sé non vuole nulla, si preoccupa solo dei minorenni. I ragazzi scorgono una pattuglia della Polizia che si sta avvicinando a controllare la zona. Agli agenti spiegano quanto sta accadendo. E la catena della solidarietà scatta un attimo dopo. I poliziotti cercano subito beni di conforto, prendono in braccio i piccoli, avvertono la centrale operativa, avvisano i dirigenti. Nessuno, negli ultimi dieci giorni, s’è occupato di Maria e dei suoi bimbi con tanto trasporto e tanta disinteressata benevolenza. Vengono contattate le case famiglia e varie associazioni ma nell’immediatezza non si trova una soluzione per sistemarli. Così, d’accordo con il questore Luigi Liguori e il vicario Salvo Barillaro, decidono tutti di autotassarsi per pagare una stanza d’albergo. Tutti insieme per offrire un tetto a una mamma sola ed ai suoi figlioletti nati poveri. Quando Maria capisce quanto stanno facendo sussurra un dignitoso “grazie” e con il volto rigato dalle lacrime abbraccia, uno per uno, i poliziotti. La commozione è forte. E non risparmia nessuno. Questa donna, abbandonata dal marito in Romania, era venuta in Italia per cercare accoglienza in casa di alcuni familiari. Contava di trovare affetto e calore ma ha incontrato solo altra fame e tanta indifferenza. Dopo meno d’una settimana, infatti, i parenti hanno detto di non essere in grado di provvedere al suo mantenimento e l’hanno mandata via. Così, s’è ritrovata da sola e senza soldi. E non avendo dove stare, ha deciso di trascorrere la notte per strada, con i suoi tre bambini. Batteva i denti e pregava quando è stata soccorsa e aiutata. Da oggi vive in un istituto di suore con i suoi piccoli. A loro, un giorno, potrà raccontare che i “miracoli” non avvengono solo nei film. Già, perché la gente del Sud è capace di gesti straordinari...