Cosenza

Martedì 26 Novembre 2024

Il killer riconosciuto da almeno tre testimoni

Il killer riconosciuto da almeno tre testimoni

Il volto dell’assassino. L’autore del duplice omicidio compiuto domenica scorsa nel cimitero di San Lorenzo del Vallo è stato distintamente visto in faccia da almeno tre persone. Quando è entrato nel camposanto e quando inseguiva, per ucciderla, Ida Maria Attanasio che, fuggita dalla cappella di famiglia, cercava inutilmente scampo tra lapidi e fioriere. Gli investigatori, coordinati dal procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, sembrano ormai avere le idee chiare. Edda Costabile, 77 anni, e la figlia cinquantaduenne sono state ammazzate barbaramente per vendetta. Gli interrogatori compiuti in questi frenetici giorni di serrate indagini non lascerebbero spazio a moventi alternativi. La ferocia mostrata d’altronde dal killer trasuda odio e rancore e non fa pensare all’azione di un freddo sicario di ’ndrangheta. Sette colpi hanno ucciso la più anziana delle vittime (i colpi sono stati esplosi pure in faccia) mentre tre pallottole hanno stroncato la vita della figlia finita con un colpo sparato a bruciapelo alla nuca.

Carabinieri e poliziotti stanno tentando da giorni di interrogare Luigi Galizia, 37 anni, fratello di Damiano, ucciso in un appartamento di Rende il 26 aprile scorso da Franco Attanasio, agente immobiliare e stretto congiunto delle donne trucidate nel cimitero. L’autovettura di Luigi Galizia è stata ritrovata nel parcheggio del santuario di Spezzano Albanese, con il finestrino del lato guida ancora aperto. L’Alfa Romeo 156 è stata sequestrata per ordine dei magistrati inquirenti e sarà sottoposta ad una serie di accertamenti. L’obiettivo? Isolare tracce utili alle indagini, per esempio particelle di polvere da sparo.

Il trentasettenne è indagato? Mistero. Al momento non è stato emesso alcun atto giudiziario che lo riguardi. O meglio: non gli è stato notificato nulla. Ciò significa che non può essere considerato né «latitante», né «irreperibile». La cosa certa è che non si trova a San Lorenzo del Vallo sua abituale località di residenza.

Ma le indagini proseguono ripartendo dall’inizio. Cioè da Franco Attanasio, figlio di Edda e fratello Ida Maria, che potrebbe essere interrogato nelle prossime ore. Costituendosi alle forze di polizia, l’agente immobiliare disse di temere per la propria incolumità e per quella dei familiari. Aveva appena confessato d’aver ammazzato Damiano Galizia e temeva, evidentemente, di poter essere oggetto di ritorsioni. È probabile che sul punto gli vengano fatte precise domande.

Secondo la ricostruzione ricavabile dalla lettura degli atti processuali che hanno portato al rinvio a giudizio del trentenne davanti alla Corte di assise di Cosenza, Attanasio ha fatto ritrovare alla Polizia un arsenale nascosto in un garage di Rende. Garage di cui aveva la disponibilità in ragione del mandato ricevuto dalla proprietaria, ma che aveva ceduto in uso – così ha raccontato – per qualche tempo a Galizia. Poche ore dopo la “soffiata” sulle armi, Attanasio ha incontrato il trentunenne compaesano di San Lorenzo del Vallo al quale doveva una ingente somma di denaro. I due – questo è ancora il suo racconto – hanno litigato e lui l’ha ucciso utilizzando una pistola che deteneva legalmente perché appassionato di tirassegno sportivo. Di chi erano tutte quelle armi? Chi le aveva acquistate e, soprattutto, dove? Forse, Franco Attanasio sa molte più cose di quelle che ha detto finora.

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