Un Cosenza versione gambero si impantana in quel di Siracusa. Sconfitta a parte (la quarta nelle ultime sei partite), i rossoblù devono meditare sulla prestazione al di sotto delle aspettative. Per certi versi, è sembrato di rivedere all’opera la squadra impacciata e poco presente di Andria. Un pericoloso passo indietro dopo l’ottimo pareggio di Lecce e il ritorno alla vittoria contro il Monopoli. La fase resta delicata, nonostante i segnali di ripresa mostrati nelle settimane precedenti, che il patron Guarascio ha voluto premiare aprendo la stagione dei rinnovi (Perina e Pinna i primi della serie, con Caccetta verso il prolungamento). In campo, però, si è vista la copia sbiadita del Cosenza di Roselli. A prescindere dal modulo (se ne sono visti tre differenti in Sicilia: dal 4-4-2 al 4-3-3, passando al 4-2-4 del finale di gara), il Cosenza è incappato in una giornata storta. Iniziano a diventare troppe.
Il tecnico umbro non ha gradito. Ancor di meno la società. A fine partita, il direttore generale Federico ha utilizzato parole molto dure nei confronti dei calciatori cosentini. Tra gli artefici della scelta di iniziare a programmare i rinnovi con ampio anticipo rispetto alla tradizione del patron Guarascio, c’è proprio il braccio destro del presidente. È chiaro che la società si attende qualcosa in più, altrimenti potrebbe decidere di tirare nuovamente il freno a mano. Tanti i giocatori ultratrentenni che si giocano la conferma. Dovranno meritarsela a suon di prestazioni.
Al momento, però, anche chi ha un contratto pluriennale sta tradendo le aspettative. Il Cosenza ha perso l’ennesima occasione per dimostrare di valere i quartieri alti della classifica. Una squadra che ambisce, quanto meno, a mantenere gli standard della passata stagione, non può permettersi il lusso di perdere colpi contro squadre come Andria e Siracusa. Toccherà a Roselli individuare i problemi del Cosenza, soprattutto in trasferta, anche se all’orizzonte c’è un test delicato tra le mura amiche.
L’imperscrutabile Catania è un avversario alla portata dei rossoblù. Bisognerà capire se lo stesso discorso varrà per una squadra ancora convalescente come quella bruzia. Moduli a parte (il tecnico dei silani non ama particolarmente parlare di 4-4-2, 4-3-3 o di altri schieramenti), ci sarà da scegliere l’undici migliore. Rispetto alle passate stagioni, le alternative non mancano e non sono esclusi cambiamenti in vista del match di sabato con gli etnei.
Elementi della vecchia guardia come Corsi e Criaco potrebbero essere ripresi in considerazione, mentre Baclet tornerà a insidiare Gambino. Cavallaro ha tradito le aspettative contro il Siracusa, una volta entrato in campo, ma rappresenta più di una valida alternativa ai titolari della prima linea. Dopo il brutto scivolone di Siracusa, il Cosenza dovrà nuovamente fornire delle risposte convincenti. Già a partire dalla gara contro il Catania. Intanto, nella giornata di ieri, il responsabile dell'area tecnica Cerri ha ottenuto la qualifica di ds in quel di Coverciano con una tesi dal titolo: “La preparazione mentale nel calcio come componente essenziale della prestazione”.
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