Il procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, ha impugnato la sentenza con cui il Tribunale di Cosenza ha condannato a 4 mesi di reclusione l'imprenditore Piero Citrigno, accusato di violenza privata nei confronti del giornalista Alessandro Bozzo, morto suicida nel 2013. Bozzo lavorava per Calabria Ora il quotidiano di cui Citrigno era editore. Il procuratore Manzini ritiene che il Tribunale (presieduto dal giudice Francesca De Vuono) avrebbe nella determinazione della pena "trascurato di esaminare puntualmente la capacità a delinquere dell'imputato. Tale oblio si è concretizzato nella mancata considerazione dei pur consistenti e allarmanti precedenti usurari, emergenti dal certificato del casellario giudiziario agli atti. Il giudice -sostiene ancora il magistrato appellante - ha omesso di considerare che la condotta realizzata è apparsa tutt'altro che occasionale collocandosi in un contesto di evidente attitudine dell'imputato a commettere delitti della medesima specie». L'ex editore Citrigno è stato condannato, negli anni scorsi, per usura con sentenza definitiva. Ha già scontato la pena, in gran parte in regime di detenzione domiciliare per "ragioni di salute".