La ragazza, insieme ad una psicologa amica originaria di Castellamare di Stabia (ma residente a Lucca) avrebbe ricattato un imprenditore piacentino. Questo l'antefatto. A settembre 2016, le due amiche vanno a Piacenza per un servizio fotografico “piccante”. Sono entrambe belle. L'incontro con l'imprenditore avviene la stessa sera, quasi per caso: le due decidono di andare a cenare in un noto ristorante. Ed è proprio nel locale che incontrarono l'imprenditore facoltoso. Bastano pochi sguardi per capirsi e conoscersi. Parlarono a lungo. Una cena vivace che si chiude con un inaspettato triangolo. I tre si danno da fare nella macchina dell'uomo. Fanno sesso. Per alcune ore. Poi, i saluti e lo scambio dei numeri telefonici. Tutto sembra finito. Ma non è così.
Pochi giorni dopo la arriva la telefonata ed il ricatto: «Abbiamo il video del rapporto, dacci 20 mila euro altrimenti lo diffondiamo in rete». Il malcapitato s'è subito rivolto alla Mobile. Sono proprio i poliziotti ad avviare le indagini. Grazie anche a precise intercettazioni, gli agenti guidati dal dirigente Salvatore Blasco e coordinati dal Pubblico ministero Emilio Pisante, giungono rapidamente alle due donne. Dopo le formalità di rito, effettuate negli uffici della Mobile, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso obbligo di firma per una e arresti domiciliari per l'altra. Le due donne sono adesso accusate di tentata estorsione. Tra le pieghe dell'indagine è emerso che la giovane di Castrovillari s'era più volte posta sotto analisi. L'obiettivo era affrontare un problema psicologico che sembra non aver risolto...