La città è ripiombata nelle sue ancestrali paure, trascinata nel gorgo della violenza di strada. Furti e rapine nelle ultime settimane hanno subito una preoccupante impennata e i predoni sono tornati a colpire con impressionante regolarità ripulendo i loro obiettivi spalmati in ogni angolo di questo territorio. Negozi, scuole, appartamenti, bar: tutte le attività economiche sono a rischio. È un inferno sulla terra quello che un esercito invisibile ha scatenato da qualche tempo. Ogni giorno capita qualcosa d’inquietante che rende sempre meno stabile la già fragile tranquillità degli operatori commerciali e degli stessi clienti che frequentano i negozi all’aperto della città. Da Donnici al Campagnano si consumano crimini che soffiano sul fuoco dell’angoscia mentre il meccanismo di prevenzione si rivela sempre meno sincronizzato rispetto ai fatti scanditi dalla delinquenza spicciola. La capacità di risposta dello Stato, messa a dura prova dalle ripetute incursioni dei predoni di strada, s’è rivelata palesemente inadeguata. Sbandati senza arte nè parte continuano a consumare il sacco di Cosenza. È una pletora di malacarne senza nome e senza volto a spadroneggiare in mezzo alla strada andando alla conquista di bottini e seminando antiche paure. I saccheggi non si contano più, proprio come ai vecchi tempi. L’ultimo è storia di ieri, e risale da contrada Macchia della Tavola dove è stato preso di mira un ristorante pizzeria. I balordi hanno approfittato del giorno di chiusura settimanale del “Mulino” per assaltarlo, danneggiando la porta d’accesso e mettendo le mani su un tv al plasma e sulla cassetta che custodiva l’incasso del week-end. Un “malloppo” da quantificare che è sparito insieme ai balordi.